“Questione teatro: dopo tre anni è sempre colpa di ‘quelli di prima’? Per fortuna, tra poco, ‘quelli di prima’ saranno Lbc e soci”. Gianluca Di Cocco, portavoce di Fratelli d’Italia Latina, torna sulla nota dolente del D’Annunzio, parlando proprio da uno di quelli di prima.
“Lbc non ha ereditato un edificio pericolante, ma bisognoso di miglioramenti”
“Se il teatro di Latina è ancora chiuso – afferma -, non si può dire che sia tutta colpa di ‘quelli di prima’, perché le precedenti amministrazioni hanno speso migliaia di euro per apportare migliorie al teatro. Ad oggi posso dire che si è fatto molto, ma probabilmente non abbastanza. Negli anni precedenti, va detto, si è pensato a risolvere problematiche di altro genere, sicuramente importanti, e si è fatto un errore sul non porre ancora più attenzione su una struttura teatrale che nel tempo avrebbe avuto bisogno di maggiori aggiornamenti dovuti alle norme che nel corso degli anni sono cambiate. Le precedenti amministrazioni non hanno lasciato ad Lbc una struttura pericolante, ma un edificio che sicuramente necessitava di miglioramenti”.
“Ecco cosa ha ereditato Lbc”
“La tendenza in questa città – Di Cocco parla sempre delle precedenti amministrazioni – è stata quella di investire in altro, e a volte con buoni risultati, vedi ad esempio il raduno Alpini del 2009 ricordato con tanta nostalgia, l’ottenimento della Bandiera Blu del nostro litorale, i fondi Plus, l’università, le tantissime emergenze e non, ben gestite dalla nostra Protezione civile, poi sciaguratamente smantellata dall’amministrazione LBC”.
“Difficoltà evidente di messa in sicurezza, inaccettabili tre anni di rimpalli”
A questo punto Di Cocco torna ad analizzare il caso D’Annunzio: “Ora ragionando sulla difficoltà evidente di messa in sicurezza e riapertura di una struttura che risulta estremamente necessaria alla città come patrimonio culturale e centro d’aggregazione di alto livello, mi rendo conto – afferma – che è stato fatto molto e anche che si poteva fare meglio. Ma dopo tre anni di rimpalli appare incredibile quanto continua ad accadere con il teatro D’Annunzio di Latina, chiuso da ormai da tempo immemore e che non si riesce a riaprire, con buona pace dell’amministrazione e i danni che da ciò gli derivano”.
“Danni in termini di credibilità ed economici”
“Innanzitutto di credibilità – attacca Di Cocco -: la data della tanto auspicata riapertura non arriva mai e i continui annunci degli assessori risultano sempre smentiti dai fatti. A ciò si aggiunge il danno economico per il Comune e per gli spettatori, come quello che si è verificato lo scorso anno quando la stagione teatrale è stata spostata tout court al teatro Moderno a causa del perdurare degli interventi, con spettacoli diversi da quelli annunciati nel cartellone, con buona pace degli abbonati”.
“Un’amministrazione senza esperienza”
“L’attuale amministrazione risulta da anni incapace di far fronte ad una serie di problemi che con esperienza amministrativa probabilmente si sarebbero risolti in tempi più brevi e con più certezza di totale agibilità della struttura. Dopo tre anni – conclude – è sempre colpa di ‘quelli di prima’? Per fortuna, tra poco, ‘quelli di prima’ saranno Lbc e soci”.