“Vediamo chi deve morire stasera”, queste la minaccia, pistola alla mano, pronunciata verso i proprietari di una pizzeria di Minturno il 7 marzo 2018. Si tratta forse di uno degli episodi più violenti registrati durante l’inchiesta Touch & Go che ha portato alla luce come il gruppo con al vertice Mimmo e Lello (i fratelli Domenico e Raffaele Scotto), avesse conquistato la piazza di spaccio del sud pontino.
“Scassate tutto, scassate” questo urlavano mentre distruggevano gli arredi del locale, Domenico Scotto e Domenico e Giuseppe De Rosa. Un pugno al volto ben assestato ad uno dei dipendenti e poi “Ancora non avete capito che dovete chiudere? Ancora state aperti?”.
Così si risolvevano le questioni a Minturno negli anni scorsi. Mimmo e Lello avevano ottenuto la piazza di spaccio con sede operativa a Scauri, in passato gestita dal gruppo criminale facente riferimento al clan Sacco-Bocchetti.
Da tempo, scrivono gli inquirenti nell’ordinanza di arresto di 22 persone “il territorio del basso Lazio subisce l’influenza campana dal punto di vista criminale e le piazze di spaccio, intese come aree territoriali di smercio della sostanza stupefacente, sono gestite e sottoposte al controllo dei clan camorristici. Tra questi viene in evidenza il clan Gallo, il clan Antonizzi-Mendico di Santi Cosma e Damiano/ Castelforte” la cui caratterizzazione mafiosa è stata già riconosciuta.
E’ in questo contesto che si inseriscono gli Scotto, prima dialogando con i clan già presenti sul territorio, poi arrivando allo scontro. “Per fornire una prova della loro forza organizzeranno una spedizione presso l’abitazione di un esponente di spicco del clan Mendico-Antinozzi”.
A causa di vedute diverse e della perdita di alcuni spacciatori importanti i due clan diventano rivali e le indagini registrano tutta una serie di episodi violenti “tutti orientati nei confronti di gruppi o soggetti coinvolti in attività di spaccio”.
E anche con il clan Gallo il gruppo di Secondigliano avrebbe avuto problemi già nel 2016. Diverse le intercettazioni che dimostrerebbero la guerra di potere.
In una intercettazione ambientale parlano Amedeo Prete, Massimiliano Mallo e un’altra persona che non risulta tra gli arrestati: “Ma questi da un mondo ad un altro vengono qua? … ma chi cxxxo sono?” E la risposta è: “…dice che si stanno prendendo… si sono presi un negozio a Scauri! Nientedimeno stiamo da tre anni noi e ancora ci devono dare una Boutique! Quelli in 15 giorni si sono presi un negozio!”. E Mallo dice: “ma chi sono questi… di dove sono?”, “Il clan Gallo di Torre del Greco! E ce ne dobbiamo anche andare hanno detto, si devono fare prima a me, hanno detto”.