LATINA – Aveva richiesto una somma pari a 1.786.320 euro, come risarcimento danni a seguito della morte di una donna nigeriana, nel maggio del 2014.
Centro dell’operazione Gold Crash , il noto studio legale e di consulenza infortunistica Trotta di Latina. Lo studio in questione ha difatti avanzato domanda di risarcimento all’agenzia Unipolsai, come delegato dell’assistito colpito dalla sventurata vicenda.
La vicenda
In seguito e grazie ad una sentenza del febbraio 2019 emessa dal tribunale civile di Roma, i legali dello studio Trotta ottenevano prima il pagamento e poi il pignoramento di 2.679.480,90 € che, per effetto della notifica presso 6 istituti di credito utilizzati dalla Unipolsai, procuravano il blocco di oltre 16 milioni di euro nonché l’operatività della stessa compagnia di assicurazioni.
Durante questa fase e al fine di sbloccare la situazione creata con il provvedimento, Unipolsai ha predisposto il pagamento di quanto richiesto con assegni intestati agli eredi, uno per ciascun beneficiario, che non venivano però incassati dai beneficiari e lasciati scadere.
La situazione, apparsa sin da subito ingiustificata ai liquidatori, faceva parte di una truffa ideata ad hoc.
Nel marzo 2020 i legali dello studio Trotta avanzavano una nuova istanza nella quale richiedevano che l’importo dovuto, in un’unica soluzione, doveva essere versato su un conto corrente della Serbank russa il cui intestatario risultava un cittadino rumeno di anni 36.
Essendo un’operazione bancaria verso un paese sottoposto ad embargo, i piu’ approfonditi accertamenti portavano alla luce che il cittadino rumeno in questione era gia’ noto alle cronache giudiziarie per lucro negli indennizzi dei sinistri stradali.
La compagnia assicurativa ha portato avanti indagini piu’ approfondite tramite un istituto investigativo, le cui risultanze portavano la predetta societa’ a depositare formale querela presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Bologna.
Il magistrato incaricato, il sostituto procuratore Michele Martorelli, ha delegato la squadra investigativa del compartimento Polizia Stradale di Bologna per le indagini.
Le quali hanno evidenziato come i legali dello studio trotta F.F. e T.C., sotto la regia del titolare T.S. e il suo faccendiere rumeno, avevano prodotto falsa documentazione apparentemente emessa da un notaio nigeriano, dove si sottolineava la volonta’ dei familiari della defunta a procedere legalmente al fine di ottenere un risarcimento.
Mente del piano è T.S. di anni 73, che per decenni ha investito la propria attivita’ professionale nell’ambito dell’infortunistica stradale e del lavoro.
A lui sono state attribuite le strategie e la scelta dei sinistri di cui occuparsi mentre O.E. cognato di T.S. , risulta una sorta di longa manus di quest’ultimo sia nella ricerca di potenziali affari, sia nella ricezione e messa a disposizione degli introiti a lui versati.
Le disposizioni del G.I.P.
Il G.I.P. del Tribunale di Bologna Domenico panza ha disposto agli arresti domiciliari per T.S. e O.E. che risulta attualmente ricercato. Nella circostanza sono state eseguite cinque perquisizioni domiciliari e presso lo Studio Trotta.