Sono passati pochi anni da quando l’Astral ha attuato la grande opera di riqualificazione e messa in sicurezza dei principali incroci lungo la Pontina da Latina a Terracina. Lo sforzo dell’Agenzia Strade Lazio, tuttavia, non è bastato a colmare completamente le criticità in danno della pubblica incolumità degli utenti della grande arteria un po’ per disattenzione delle amministrazioni locali e un po’, diciamola tutta, per la pressione esercitata da gruppi di operatori economici che operano lungo l’asse stradale a cui la politica non ha saputo dire di no.
Chi ha buona memoria, infatti, ricorda la mobilitazione messa in atto all’altezza della Nespola, tra la Migliara 53 e la Migliara 56, e i messaggi allarmistici delle attività agricole e commerciali da San Vito fino porte di Terracina sul presunto danno economico che si sarebbe avuto con il prolungamento del new-jersey. E per scampare al pericolo si era finiti anche con il rinunciare a quelle belle “ciambelle” che l’Astral stava seminato sul tracciato, incassando anche ingiuste critiche che facevano sparire di colpo i più palesi benefici avuti nel segno di una scorrevole circolazione.
Quando è stata realizzata la rotonda all’altezza di San Donato, ogni centimetro di curvatura è stato passato ai raggi ics da incontrollate polemiche che all’improvviso sembravano aver fatto dimenticare i tempi passati al semaforo del Bibò e in quelli successivi che ti accompagnavano in direzione nord fino al superamento di Borgo Piave. La fila del venerdì pomeriggio in direzione sud e della domenica pomeriggio verso Roma erano diventate insignificanti di fronte alle prime cassette di pomodori cadute dai carichi degli autotrasportatori impreparati a seguire la rotonda. Storie del passato sì, ma quelle “ciambelle” mancate evidenziano ancora oggi i buchi della messa in sicurezza.
E’ dei giorni scorsi l’intervento del candidato sindaco Giuseppe Mochi di “Alleanza per Pontinia” che ha rimproverato all’amministrazione uscente di non aver esercitato la giusta pressione sull’Astral (all’epoca presieduta da Titta Giorgi dello stesso partito del sindaco Eligio Tombolillo) per la realizzazione di una rotonda all’altezza della Migliara 48 che di fatto ha isolato Pontina dimezzando le possibilità di accesso alla città nel transito dei mezzi che dai monti scendono verso il mare e viceversa. La proposta di Mochi è quella di riaprire un tavolo tecnico con gli enti preposti, così da recuperare il tempo perso finora.
Oggi a sottolineare la necessità di un’altra rotonda a qualche chilometro più a sud, all’altezza della Migliara 58, è il candidato sindaco di Terracina Alessandro Di Tomasso (Pd e lista Terracina 2026) che, al pari del candidato primo cittadino di Pontinia – di tutt’altra connotazione politica -, punta il dito contro le amministrazioni di centrodestra che non hanno lavorato bene. Quella rotonda, al pari di quella all’altezza della 48, poteva essere realizzata già da anni. Di Tommaso va anche oltre e propone per una maggiore sicurezza dell’ultimo tratto della Pontina verso Terracina la separazione delle corsie, bloccando di fatto i pericolosissimi attraversamenti a raso. Per Di Tommaso non si tratta di posizionare altri new-jersey ma di regolare la carreggiata con apposita segnalazione sia orizzontale che verticale. Per il giovane candidato sindaco è questa la risposta per interrompere l’escalation di incidenti alle porte di Terracina.