18 dicembre 2017, 85° anniversario della fondazione di Latina, una città giovane che di anno in anno cerca la propria identità nella sua breve storia da proiettare nel futuro con una grande ambizione – seguendo le parole del sindaco Damiano Coletta pronunciate oggi nella cerimonia di piazza del Quadrato e in Consiglio comunale – di diventare punto di riferimento per l’intera provincia pontina e ponendo i suoi cittadini al centro della vita amministrativa con la partecipazione al bene comune. E’ con questo spunto di riflessione che oggi si è aperto il dibattito dell’assise civica con un ordine del giorno tutto speciale, tra cui l’approvazione del nuovo statuto comunale e tre intitolazioni alla memoria di altrettante persone “speciali”, legate a Latina, approvate all’unanimità.
A vent’anni dall’ultimo aggiornamento della “carta” comunale e dopo un anno di un confronto-scontro in commissione Affari istituzionali, i consiglieri di maggioranza e opposizione hanno licenziato le nuove regole “del gioco” che il presidente dell’assise Massimiliano Colanzingari ha definito adeguate nei contenuti al processo di evoluzione della società, in grado di assicurare coerenza tra la normativa statuaria e le mutate condizioni sociali, economiche e civili. E chissà come Rita Calicchia avrebbe comunicato questo evento…
E’ a Rita Calicchia, giornalista, che per oltre 20 anni ha guidato l’ufficio stampa e la comunicazione dell’ente di piazza del Popolo, è stata dedicata una delle tre intitolazioni approvate oggi, su proposta del consigliere Fabio D’Achille, presidente della commissione Cultura. Scomparsa quattro anni fa, all’età di 54 anni, a Rita Calicchia viene riconosciuta la sua professionalità al servizio dell’istituzione. A lei sarà dedicata la sala (nota come sala della Protezione civile) dove si riuniscono le commissioni consiliari, sede di confronto sull’amministrazione e sulla politica della città.
Una città che ricorda con affetto Salvatore Minenna, meglio conosciuto come “Salvatore Il Bruscolinaro” o “il sindaco” a cui è stato intitolato il centro diurno di via Mugilla. Anche questa intitolazione è frutto di un’idea di D’Achille che è molto piaciuta al sindaco Coletta, perché esempio spontaneo di come la città ha saputo integrare una persona disabile. “Si è guadagnato il rispetto della comunità”, aveva dichiarato il sindaco intervenendo qualche settimana fa in commissione Urbanistica, presieduta dalla consigliera Celestina Mattei che oggi in Consiglio ha illustrato le proposte deliberative approvate all’unanimità.
Come quella per l’intitolazione di un’area verde in Q4 tra via Banchieri e via Cimarosa a Norma Cossetto, profuga istriana, violentata, uccisa ed infoibata nel 1943. Latina, città dell’accoglienza. Latina, città dei profughi istriani qualcuno dei quali ancora in vita nel capoluogo pontino che nel suo paese vicino a Visignano la ebbe come insegnante, ha detto la consigliera Mattei, citando un anziano presente tra il pubblico questa mattina. L’intitolazione del parco a Norma Cossetto è stata suggerita dall’associazione Venezia Giulia e Dalmazia e dal consigliere Matteo Coluzzi che ha presentato un’apposita mozione illustrata oggi in aula con molta passione e sensibilità verso la tragedia delle foibe. Il giovane consigliere, ripercorrendo la storia di Norma Cossetto e della tragedia degli italiani istriani, ha chiesto attraverso la sua mozione, anche questa votata all’unanimità, di inaugurare l’intitolazione il 10 febbraio 2018 in occasione della giornata in ricordo di tutte le vittime delle foibe morte 75 anni fa.