Sperlonga, occupazione del demanio: 71 imputati. Il processo

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Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano

Decine e decine di occupazioni di demanio tra Fondi e Sperlonga. Questo contesta l’accusa a 71 imputati, tra cui ci sono persone molto conosciute sul territorio, nel processo in corso davanti al giudice Fosso.

Le indagini partirono nel 2011 e furono coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Piccoli e grandi abusi che avrebbero devastato il litorale. Tutti diversi tra loro, in comune hanno l’occupazione di aree demaniali. Qualcuno avrebbe realizzato recinzioni sulla spiaggia, altri costruito steccati, altri ancora costruito scalinate per accedere più agevolmente al mare, fino ad arrivare a colate di cemento per o pavimentazioni in graniglia per parcheggi destinati a strutture ricettive. Un vero e proprio scempio.

Ieri si è tenuta l’udienza davanti al giudice monocratico del tribunale di Latina, Fosso, ed è stato ascoltato un testimone dell’accusa. Ha risposto alle domande del pm e al controinterrogatorio degli avvocati, l’ufficiale della Capitaneria di porto, Dino Mucciarelli.

Secondo la difesa l’atto di delimitazione, che definisce le aree demaniali, non è valido, perché è entrato in vigore prima della guerra, nel 1933; perché non sarebbe mai stato definitivo e perché chi lo ha realizzato non ha rispettato il contraddittorio, non considerando la posizione dei proprietari dei terreni. L’udienza è stata rinviata al 9 ottobre prossimo.