Yu Xinrong, Ministro dell’agricoltura della Repubblica popolare cinese, accompagnato dall’Ambasciatore cinese in Italia Niu Dun, dal Consigliere della Rappresentanza permanente della la Repubblica popolare cinese presso la Fao Xie Jianmin, e dal fisico del CNR Pasquale Mormile, ha visitato due aziende agricole di Sperlonga per apprendere le migliori tecniche di coltivazione ed importarle nel suo paese.
L’incontro è scaturito dal un progetto di cooperazione tra Italia e Cina, l’unico esistente per il settore agricolo, sancito tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche e la Caas (Chinese Academy of Agricoltural Science), rappresentato in Italia da Pasquale Mormile del CNR.
“L’agricoltura in Cina è in uno stato di grande difficoltà – ha spiegato Mormile -. 16,5 milioni di ettari di terreno sono inquinati e la popolazione ha necessità di produrre cibo per sfamarsi”.
“L’agricoltura in Cina è in uno stato di grande difficoltà – ha spiegato Mormile -. 16,5 milioni di ettari di terreno sono inquinati e la popolazione ha necessità di produrre cibo per sfamarsi”.
Il Ministro Yu Xinrong ha dunque colto l’occasione di un viaggio in Italia per visitare di persona le migliori aziende e apprendere prima di tutto (questo è lo scopo principale del progetto) i metodi per risparmiare acqua, e di conseguenza elettricità, nelle coltivazioni agricole.
La visita si è svolta sabato scorso a riflettori spenti per motivi di sicurezza pubblica e per l’interesse prettamente tecnico, non di carattere istituzionale, della delegazione.
Ad accogliere il gruppo c’era il Delegato alle politiche agricole del Comune di Sperlonga, Nicola Talano, produttore e ideatore, con Lorenzo Chinappi, del metodo innovativo che ha fatto breccia nei cinesi.
Il ministro Yu Xinrong ha voluto conoscere di persona i produttori, i loro metodi e le tecniche specifiche di coltivazione, con un particolare interesse al risparmio idrico, alla biodiversità, alle tecniche che permettono di eliminare l’uso di pesticidi.
La scelta è dunque ricaduta su due aziende agricole di Sperlonga: Maclè e Talano-Chinappi.
Quest’ultima ha sollevato l’interesse dei cinesi per l’utilizzo delle tecniche che permettono di realizzare prodotti totalmente privi di residui antiparassitari e come prima azienda italiana ad utilizzare un particolare telo che permette un notevole risparmio idrico.
“Usiamo unicamente prodotti naturali, una nutrizione equilibrata e insetti” ha spiegato l’agricoltore Lorenzo Chinappi.
Il Ministro in persona ha voluto approfondire diversi temi che riguardano le tecniche agricole, i tipi di coltivazioni, i costi, ma soprattutto il metodo innovativo messo a punto dalla rete d’imprese locali Sanvyda e implementato dall’azienda Chinappi-Talano.
La rappresentanza, giunta in mattinata da Roma, è stata accolta nell’azienda Talano-Chinappi, che conta circa nove ettari sul territorio sperlongano, e poi dalla Maclè.
La curiosità di Xinrong, agronomo di formazione, è subito caduta sui diversi tipi di teli utilizzati in agricoltura.
“I nostri produttori – ha affermato il Ministro – non riescono ad eliminare i residui di plastica dal terreno, poiché utilizzano teli molto sottili”.
“Il telo che utilizziamo per la copertura delle serre – ha spiegato Nicola Talano – blocca i raggi Uv e disorienta gli insetti che si trovano all’interno, mentre sul suolo utilizziamo altri tipi di plastica che permettono di ridurre il consumo idrico fino al 35%”.
L’interesse della delegazione cinese si è quindi concentrato sul metodo di produzione senza pesticidi.
“Non abbiamo aderito alle certificazioni biologiche – ha spiegato Talano – ma non utilizziamo né insetticidi né anticrittogamici. Usiamo unicamente prodotti naturali e insetti, grazie anche alla presenza di prodotti che coltiviamo al solo scopo di creare biodiversità e permettere alla vegetazione di difendersi da sé dagli aggressori. Analizziamo i nostri prodotti periodicamente e il risultato è: zero residuo antiparassitario”.
Il protocollo biologico ha attirato l’attenzione dei cinesi che hanno voluto approfondirne i dettagli, non solo in termini tecnici.
“Immagino che realizzare prodotti di questa qualità sia molto costoso – ha notato Xinrong -. Quali sono i consumi idrici ed elettrici per questo genere di agricoltura?”
“Noi abbiamo la fortuna di poter prelevare acqua dal sottosuolo – ha spiegato Talano – come il 30% dei produttori italiani. Ciò significa che non paghiamo il consumo di acqua ma abbiamo bisogno di più energia elettrica per estrarla dal sottosuolo. Tuttavia il 70% dei produttori italiani deve acquistarla”.
“I nostri produttori – ha affermato il Ministro – non riescono ad eliminare i residui di plastica dal terreno, poiché utilizzano teli molto sottili”.
“Il telo che utilizziamo per la copertura delle serre – ha spiegato Nicola Talano – blocca i raggi Uv e disorienta gli insetti che si trovano all’interno, mentre sul suolo utilizziamo altri tipi di plastica che permettono di ridurre il consumo idrico fino al 35%”.
L’interesse della delegazione cinese si è quindi concentrato sul metodo di produzione senza pesticidi.
“Non abbiamo aderito alle certificazioni biologiche – ha spiegato Talano – ma non utilizziamo né insetticidi né anticrittogamici. Usiamo unicamente prodotti naturali e insetti, grazie anche alla presenza di prodotti che coltiviamo al solo scopo di creare biodiversità e permettere alla vegetazione di difendersi da sé dagli aggressori. Analizziamo i nostri prodotti periodicamente e il risultato è: zero residuo antiparassitario”.
Il protocollo biologico ha attirato l’attenzione dei cinesi che hanno voluto approfondirne i dettagli, non solo in termini tecnici.
“Immagino che realizzare prodotti di questa qualità sia molto costoso – ha notato Xinrong -. Quali sono i consumi idrici ed elettrici per questo genere di agricoltura?”
“Noi abbiamo la fortuna di poter prelevare acqua dal sottosuolo – ha spiegato Talano – come il 30% dei produttori italiani. Ciò significa che non paghiamo il consumo di acqua ma abbiamo bisogno di più energia elettrica per estrarla dal sottosuolo. Tuttavia il 70% dei produttori italiani deve acquistarla”.
La visita ha quindi interessato l’area dei macchinari per la lavorazione del terreno e si è conclusa con una piccola degustazione di prodotti locali.
“Il nostro metodo – ha commentato Talano – è semplice: produrre come ogni genitore farebbe per i propri figli, adottando tecniche varie, dal biologico al convenzionale, alla lotta integrata, con un unico obbiettivo; realizzare un prodotto naturale pulito”.
“Il Ministro Yu Xinrong – ha dichiarato il Consigliere rappresentante cinese presso la Fao Xie Jianmin – si è soffermato con piacere e a lungo a parlare con i produttori e con gli specialisti del settore ed è rimasto molto ben impressionato dalle aziende visitate”.
Il progetto del Caas è solo alla prima tappa.
“Abbiamo creato un ponte con la Cina – commenta Pasquale Mormile del CNR – e nei prossimi mesi studieremo come proseguire. Certamente la visita del Ministro permetterà di aprire un collegamento non solo commerciale ma soprattutto di consulenza utile a trasferire le competenze dei nostri migliori agricoltori, come quelli di Sperlonga”.
“L’agricoltura sperlongana è cresciuta nel segno della qualità – ha commentato il vice Sindaco Francesco Faiola – e continua a svilupparsi nel segno dell’eccellenza. Una strada non facile che i nostri agricoltori hanno scelto di percorrere, ma che oggi porta i primi successi, con la visita del Ministro cinese Xinrong, e che deve continuare ad essere stimolata, supportata e valorizzata. Grazie ai nostri agricoltori Sperlonga oggi è riconoscibile nel mondo non solo per la bellezza dei suoi paesaggi e come meta di villeggiatura ma anche per l’eccellenza dei suoi prodotti e dei metodi di coltivazione altamente innovativi”.