Sono stati rinviati a giudizio i tre indagati nel procedimento aperto per la morte di Sara Francesca Basso, la 13enne annegata nella piscina dell’hotel Virgilio, a Sperlonga, il 12 luglio 2018.
Dovranno rispondere di omicidio colposo Mauro Di Martino e Francesco Saverio Emini, amministratori della società proprietaria dell’hotel, difesi dall’avvocato Vincenzo Macari, e Ermanno Corpolongo, costruttore della piscina, assistito dall’avvocato Massimo Signore.
Questa mattina si è tenuta l’udienza preliminare davanti al giudice del tribunale di Latina Pierpaolo Bortone. I genitori della vittima, di Morolo, in provincia di Frosinone, si sono costituiti parte civile, attraverso il loro avvocato Calogero Nobile. Il gip ha fissato l’inizio del processo il 27 gennaio 2021 davanti al giudice monocratico Valentini.
La bambina secondo l’accusa sarebbe stata risucchiata dall’aspiratore ed era rimasta sul fondo della vasca senza che nessuno, nonostante gli sforzi, potesse portarla in salvo.
Sara era in vacanza con la mamma e la sorellina di 4 anni, ma non è mai tornata a casa. Dopo essere stata tirata fuori morì qualche ora più tardi all’ospedale Gemelli di Roma, dove era stata trasportata d’urgenza.
Sul corpo era stata effettuata anche l’autopsia che aveva messo in evidenza un ematoma circolare di 35 centimetri sul gluteo sinistro della bambina, che potrebbe corrispondere con il bocchettone di 20 centimetri che a quanto sembra l’avrebbe ancorata sul fondo della vasca. Per il resto non sono state riscontrate altre escoriazioni.
Un bocchettone che, nella piscina di un metro e mezzo di profondità, serviva al ricambio dell’acqua e sarebbe stato sempre acceso. Forse un malfunzionamento o una mal regolazione ha aumentato la sua potenza, ma questo sarà verificato durante il dibattimento.