C’è la firma di un giovane avvocato di Latina, Francesco Cipolloni, sul report che il Presidente dello European Space Policy Institute di Vienna presenterà a breve presso la Commissione Europea di Bruxelles. L’avvocato Cipolloni, 34enne originario di Cori, si è occupato personalmente della redazione del documento, per conto del presidente dell’Espi Jean Jacques Tortora, che sarà pubblicato a gennaio 2017.
Il report scritto dall’avvocato Francesco Cipolloni, durante un soggiorno di tre mesi a Vienna presso la sede dell’Espi, riguarda le strategie e gli strumenti di carattere legale di cui l’Unione Europea può avvalersi per acquisire peso nella scena internazionale per l’utilizzo dei sistemi spaziali. L’Unione Europea infatti è titolare di due importanti strumenti operativi, il sistema Galileo e il sistema Copernicus, tra i più evoluti nel panorama internazionale.
Galileo è un sistema di posizionamento e navigazione satellitare e civile, è l’alternativa europea al più noto sistema satellitare Gps, sviluppato negli Stati Uniti. Galileo è ancora più preciso del Gps americano, è infatti in grado di offrire un’accuratezza della posizione inferiore a 10 centimetri. Un traguardo mai raggiunto prima che gli consente applicazioni quasi illimitate e una portata praticamente rivoluzionaria.
Copernicus è invece un programma di osservazione satellitare della Terra. Il suo scopo è quello di garantire all’Europa la sua indipendenza nel monitoraggio e nel rilevamento dello stato di salute del Pianeta. Copernicus infatti, tramite satelliti in orbita e sensori sul suolo terrestre, fornisce dati relativi ai cambiamenti climatici, monitora i disastri naturali quali ad esempio i terremoti, tiene sotto controllo il livello degli oceani e valuta le condizioni dell’atmosfera.
L’Unione Europea, pur essendo titolare di questi due importanti sistemi all’avanguardia, non è adeguatamente rappresentata nelle organizzazioni internazionali dove si concepiscono le politiche relative al loro impiego. Il documento di cui si è occupato l’avvocato Francesco Cipolloni si configura come una vera e propria sfida per dare all’Unione Europea il posto che le spetta nelle politiche spaziali internazionali.
“L’acquisizione di un ruolo in seno alle istituzioni internazionali – spiega l’avvocato Cipolloni – che sia coerente con l’enorme potenziale dato dalla titolarità dei due sistemi operativi spaziali Galileo e Copernicus costituisce, per l’Unione Europea, non solo un esito auspicabile, ma una vera e propria necessità irrinunciabile. Tale necessità è data dallo stretto legame intercorrente tra tali sistemi spaziali e le politiche globali che caratterizzeranno il panorama internazionale nei prossimi decenni. Le implicazioni di carattere politico sono pertanto notevoli. Con la concezione e la realizzazione di Galileo e Copernicus l’Unione Europea ha posto le basi fattuali per una futura politica spaziale europea suscettibile di avere un ruolo guida nelle politiche mondiali, e allo stesso tempo, si è data una seconda possibilità per invertire il trend che ad oggi la vede come una visione incompiuta. L’ambito spaziale, per sue innate caratteristiche, rappresenta il futuro scenario dove verranno delineati gli equilibri internazionali, e allo stesso tempo rappresenta lo strumento tramite il quale ascendere sulla scena internazionale e determinare lo sviluppo socio-economico, e quindi il futuro trend globale. Conseguentemente, lo spazio oggi costituisce una delle basi principali atte ad alimentare una futura dimensione dell’Unione Europea quale entità politica unitaria. Il report che ho elaborato – conclude Francesco Cipolloni – si cura di fornire gli strumenti legali atti a supportare un eventuale orientamento politico europeo volto ad acquisire maggior peso nella scena internazionale, e che dovrà giocoforza superare la naturale sfera conflittuale afferente la ripartizione delle competenze con gli Stati Membri”.