Pietro Piroli, coordinatore del Pd di Sabaudia, commenta le dimissioni del sindaco Maurizio Lucci definendole il più classico dei déjà vu: “Il secondo governo Lucci ha fatto la fine del primo, vale a dire mandato a casa dai suoi stessi alleati, la prima volta da Secci&co, mentre questa volta dai consiglieri di Fratelli d’Italia che nella seduta del Consiglio comunale hanno votato insieme alle opposizioni sulla Cuc decretando di fatto le dimissioni di Lucci”.
Un’eventuale pezza sarà peggio dello strappo
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, attacca Piroli. “Gli errori commessi da Lucci nel suo primo mandato – spiega l’esponente democratico – si sono puntualmente ripetuti nel secondo ed inevitabilmente il risultato è stato lo stesso, vale a dire quella di consegnare la città all’ennesimo commissariamento sancendo probabilmente anche la fine di una classe dirigente che da vent’anni in buona sostanza amministra questa città senza soluzione di continuità. A Lucci la legge consente di ripensarci e ritirare le dimissioni entro venti giorni avendo comunque fin da adesso la netta sensazione che l’eventuale pezza sarà peggio dello strappo procurato, e che quella di ridare la parola alle urne sia la soluzione migliore augurandosi altresì di ritrovare un rasserenamento generale che da troppo tempo manca nei rapporti tra le parti”.
Stima e solidarietà per FdI
“Per ultimo – conclude Piroli – vorrei esprimere un attestato di stima e di solidarietà al coordinatore di Fratelli d’Italia Luca Pacini e all’intero gruppo consiliare di FdI con in testa il capogruppo Renato Bianchi, in quanto la loro posizione merita rispetto poiché è sempre difficile prendere certe decisioni se pur tardive.