A Sezze un centro antiviolenza porterà il nome di Donatella Colasanti, vittima del massacro del Circeo. Il centro sorgerà nella casa in cui viveva la ragazza. Lo ha annunciato la Regione Lazio, che ha varato due delibere sul tema della violenza sulle donne.
“Con le due delibere di programmazione, elaborate di concerto con la Cabina di Regia contro la violenza di genere, il lavoro dei prossimi mesi, sul versante delle pari opportunità e del contrasto alla violenza maschile contro le donne, prende nuovo corpo – dichiara Giovanna Pugliese, assessora alle Pari Opportunità – Per prima cosa, grazie ai fondi stanziati con il DPCM 4 dicembre 2019, proseguiamo lungo la strada del rafforzamento della rete dei servizi antiviolenza, prendendoci l’impegno di ampliare ulteriormente i presidi territoriali quali avamposti di relazione fra donne e di lotta contro la violenza maschile. Saranno tre – annuncia l’Assessora – le nuove Case rifugio che sorgeranno nel Lazio: a Cassino, ad Ariccia e a Monterotondo. Senza dimenticare Roma Capitale, dove sarà finanziata l’apertura di una nuova struttura residenziale. A Sezze, invece, nella casa di Donatella Colasanti, coinvolta nell’efferato massacro del Circeo del 1975, verrà istituito un Centro antiviolenza a lei intitolato, perché anche la memoria è un dovere a cui non intendiamo sottrarci”.
“Con la riprogrammazione dei fondi regionali concernenti la legge n. 4 per il contrasto della violenza contro le donne, – aggiunge Giovanna Pugliese – diamo continuità al sostegno rivolto alle figlie e ai figli delle donne vittime di femminicidio, che la Regione Lazio si impegna a sostenere fino al 29° anno di età e continuiamo nel capillare lavoro di prevenzione nelle scuole di ogni ordine e grado con il progetto ‘Io non odio’, perché sappiamo bene che gli stereotipi che alimentano la violenza vanno combattuti fin dalla più tenera età. Proseguiamo il percorso già avviato di collaborazione con la Procura generale e l’Ordine degli psicologi, perché nutrire una rete efficace che coinvolga tutti gli attori coinvolti è una chiave fondamentale per contrastare la violenza di genere. Infine, daremo vita a due importanti progetti culturali – in collaborazione con la Fondazione Nilde Iotti e l’Osservatorio per la legalità e la sicurezza della Regione Lazio – sui temi delle donne che si sono rese protagoniste della storia del nostro Paese fin dalla partecipazione ai lavori dell’Assemblea Costituente, e nella lotta alla criminalità organizzata”.
“Stare dalla parte delle donne – conclude l’Assessora alle Pari Opportunità e Turismo della Regione Lazio – significa dare gambe alle idee, ai servizi antiviolenza, ai progetti di prevenzione, alla rete che ogni giorno si batte per contrastare la violenza di genere. Significa lavorare nei binari tracciati dalla Convenzione di Istanbul, che proprio in questi giorni viene messa in discussione dai governi polacco e turco con un attacco inaccettabile e senza precedenti”.