E’ una storia triste di disperazione, quella che ha rischiato di degenerare in tragedia ieri a Sezze. Erano morosi da un anno e mezzo e avevano richiesto lo status riconosciuto dalla legge di morosità incolpevole. Grazie a tanta fatica, stavano mettendo da parte i soldi per saldare il loro debito, chiedendo anche aiuto alle istituzioni (la legge prevede infatti di poter attingere, in determinati casi normati dalla legislatura specifica, ad un fondo denominato di morosità incolpevole lì dove ce ne siano i presupposti). La morosità si riferisce a quella dell’affitto da pagare ai padroni di casa per l’abitazione in cui una coppia di Sezze risiedeva fino a ieri in località Foresta. Fino a ieri perché i padroni di casa, con l’ausilio dei Carabinieri della locale stazione e con l’Ufficiale Giudiziario munito di mandato, si sono presentati presso la casa in questione e hanno provveduto a mettere in atto uno sfratto forzoso. Assente il marito che era andato a lavorare, la moglie, in preda ad un profondo scoramento ha provato, per fortuna senza riuscirci, a darsi fuoco (si è tuttavia provocata delle vistose scottature sul sollo e sul petto curate al Pronto Soccorso di Latina). Il loro caso è noto alle Istituzioni tanto che il Comune, si era attivato per cercare una soluzione mediante i sussidi previsti dalla legge. Lo stesso Comune ha provveduto a sistemare la copia, temporaneamente, in una camera di una delle poche strutture alberghiere presenti a Sezze. I due chiedono ai padroni di casa di tornare sulle proprie posizioni perché quella è per loro, da anni, il proprio focolare. Quantomeno vorrebbero poter tornare a prendere ciò che di loro (vestiti, lenzuola, coperte e quanto altro) è rimasto all’interno dell’abitazione. In attesa di una sistemazione abitativa e anche lavorativa.