I riti del sacrificio e le sepolture avvenivano proprio a grotta Vittorio Vecchi, a Sezze, in una grotta che ha svolto un ruolo centrale nei rituali antichi. Gli scavi hanno rivelato che la cavità veniva utilizzata non solo per sacrifici animali, principalmente pecore, capre e maiali, spesso giovani o appena nati, ma anche per la deposizione di resti umani, in particolare di bambini. “Questi straordinari ritrovamenti non solo ci offrono una finestra unica sulla vita di 4000 anni fa, ma rappresentano anche un motivo di orgoglio per la nostra comunità,” ha dichiarato il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi. “Grazie alla collaborazione tra l’Università di Roma Tor Vergata, il Comune di Sezze e la Soprintendenza, stiamo riscoprendo capitoli del nostro passato che arricchiscono il patrimonio culturale della nostra terra.”
Il sito, che è stato accostato a un santuario rupestre, rappresenta un punto di riferimento importante per i gruppi umani che si spostavano tra i Monti Lepini e la pianura pontina. Le ossa e i denti umani recuperati offrono nuove prospettive sullo stile di vita, l’alimentazione e l’origine genetica di queste popolazioni preistoriche, e saranno oggetto di ulteriori analisi scientifiche avanzate. I risultati preliminari di questa campagna di scavi saranno presentati in una conferenza pubblica il prossimo autunno, occasione in cui la comunità potrà conoscere più da vicino le scoperte fatte.