Era il 2007 quando Titta Ceccano e Julia Borretti, attori e registi della compagnia Matutateatro, decisero che era giunto il momento di avere un proprio spazio teatrale che fosse la sede di tutte le attività dell’associazione e un luogo aperto alla comunità. Un locale all’interno di un palazzo del Settecento nel cuore di Sezze, che un tempo fu stalla e poi osteria, venne ristrutturato e adibito a spazio culturale, con una sala da 35 spettatori che potesse ospitare spettacoli, manifestazioni, incontri, eventi. Nacque così il MAT Spazio_Teatro.
Ora, dopo quasi dieci anni dall’inaugurazione e tanto lavoro svolto con passione, arriva un importante riconoscimento. Il Mat Spazio_Teatro è stato inserito tra le Buone Pratiche Culturali della Regione Lazio.
La Regione Lazio, infatti, si è dotata di uno strumento di messa a sistema di buone pratiche per la promozione delle esperienze più significative e innovative svolte nel proprio territorio che confluiranno nel Catalogo regionale delle Buone pratiche culturali.
«Ci fa particolarmente piacere aver ricevuto questo riconoscimento – dichiarano i due direttori artistici Ceccano e Borretti. – Il MAT, grazie a tutte le attività svolte, alla scuola di teatro, agli eventi ospitati e soprattutto alla passione di chi lo frequenta, è diventato negli anni un vero e proprio centro di formazione culturale, di arricchimento umano e intellettuale, si è creata unacomunità che si riconosce in questo luogo ed è proprio questo che ci ha permesso di entrare nel Catalogo delle Buone Pratiche».
In questi dieci anni sono stati realizzati laboratori teatrali e di produzione audiovisiva, documentari sulla realtà sociale locale, laboratori rivolti a gruppi che includono anche immigrati, minori ospiti di case famiglia e pazienti psichiatrici, stagioni teatrali con spettacoli dal vivo, eventi musicali, festival nel centro storico, letture per bambini, attività ludico-didattiche, ecc.
«Tutte le azioni realizzate al MAT mirano allo scopo principale di creare una comunità attiva composta da più soggetti e un modello culturale di inclusione sociale. Il valore portante è sempre stato il coinvolgimento della realtà locale e un rilancio del centro storico come spazio da vivere attivamente: cittadini, bambini, anziani del posto, associazioni locali, studenti, pazienti psichiatrici, partner locali, ecc. sono e saranno protagonisti – non solo spettatori – delle singole esperienze ideate e messe in atto qui. Anche per la prossima stagione abbiamo in programma tante attività e ci auguriamo che siano sempre più numerose le persone che decidono di varcare la soglia del nostro cancello e intraprendere con noi un percorso culturale»concludono Ceccano e Borretti.