Se il rogo degli scuolabus in via dei Cappuccini, nel 2014, aveva portato alla luce un’insospettabile falla del sistema di video sorveglianza del circuito setino, riguardo la possibilità di telecamere che rimanessero allo scuro per salti di corrente, il recente investimento mortale di una 91enne da parte di un auto pirata, ha messo in luce un nuovo bug dell’impianto. O meglio due: da una parte si è capito come, il numero delle telecamere va implementato e alcune telecamere presenti vanno sostituite con strumentazioni in grado di ingrandire a risoluzioni di immagine migliore, magari registrando a 360°; da un’altra si è acquisito come il controllo software delle impostazioni vada effettuato più spesso per evitare, come successo, che a fronte di una capacità di archiviazione dati smisurata (l’unità disponibile potrebbe garantire registrazioni continuate per più di qualche mese), riavvii di sistema abbiano resettato le impostazioni con registrazioni che vanno a sovrascriversi dopo circa 12 ore, lasso di tempo che può spesso risultare non sufficiente, in caso di emergenza, a consentire una visione dei filmati incriminati rapida.