Secondo appuntamento della rassegna letteraria «Regala un libro». Domenica 11 dicembre, alle 18, presso il bar-enoteca «Il Vello d’Oro» di Sezze, la poetessa Antonella Rizzo e la scrittrice Ilaria Palomba presentano le loro ultime opere. Si tratta di due libri di spessore: il romanzo «Una volta l’estate» (Meridiano Zero, pp. 260, euro 13) che Palomba ha scritto insieme a Luigi Annibaldi e la raccolta di poesie «Plethora» che Rizzo ha pubblicato per i tipi delle Nuove Edizioni Aldine (pp.63, euro 10, copertina di Emanuela Del Vescovo).
Il primo è un canto alla vita e alla libertà e uno schiaffo alla violenza e alla banalità. E’ un thriller fatto di frammenti, punti di vista, luoghi fluidi. Un bambino viene rubato (forse), una madre impazzisce (pare), un padre va alla guerra (crede). Maya (questo il nome della protagonista) cerca nell’arte un sentire lontano dalle convinzioni; Edoardo, suo marito (l’altro protagonista) parte per una feroce missione in Medio Oriente lasciando sola Maya incinta. Mentre una postina ribalta ogni cosa, uno psichiatra lacaniano tenta di ricomporre il caleidoscopio. L’estate dell’umanità scompare. Ma c’è ancora qualcosa che Maya ed Edoardo possono fare per salvarsi. Il romanzo mostra una voce nera e luminosa, possiede ironia e paesaggi che «contengono» la disperazione del vivere. Di questo libro colpisce in particolare la capacità affabulatoria dei due autori. La loro è una scrittura densa, tormentata, ma anche molto suggestiva. Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi sono riusciti a dar voce a chi non l’ha, con parole che penetrano nel corpo e nell’anima del lettore e questo fa anche Antonella Rizzo con le sue poesie. Poesie che scrive studiando ogni parola e meditando su ogni verso. «Il punto di convergenza della sua poesia – ha scritto Antonio Veneziani nella prefazione del libro – sta nell’esperienza di una parola, declinata con molta attenzione e con una dicibilità che un po’ conduce per mano il lettore e un po’ lo spiazza, mantenendo sempre però un tono re una tenuta ineccepibile. Le parole si sgrovigliano tra causa ed effetto, tra conoscenza e mistero, immancabilmente con una percezione poetica che incanta e incatena alla pagina».
Diviso in quattro sezioni (Genesi, Fuori dal corpo, Dell’arte in corpo, Eros e Thanatos), «Plethora» racconta con parole sicure, decise, senza retorica e falsi pudori il mondo e l’avventura poetica di una persona fuori dalle regole, come lo sono tutti i poeti autentici. E’ un libro ora sincopato e ironico, ora triste e pensoso ma sempre leggibile. Prende alla gola. Una poesia che non dà spazio a fraintendimenti. Un libro che va letto e assaporato come un vino d’annata perché racconta il mondo odierno, cinico e impoetico, con parole incantate e incantatrici.