A pochi giorni dalla sua nomina di dirigente del servizio Ambiente del Comune di Latina, Francesco Passaretti si è trovato in mano la patata più bollente dell’amministrazione: il servizio di igiene urbana il cui gestore, la società Latina Ambiente già in liquidazione, è stato dichiarato fallito. Un soggetto pubblico-privato, a maggioranza del Comune, in bilico da tempo, con una proposta di concordato preventivo bocciata dal Tribunale il 7 dicembre scorso: l’amministrazione in carica, dopo aver sospeso il bando di gara europeo, si è inerpicata sulla strada dell’in house senza trovare ad oggi una soluzione definita sul dopo Latina Ambiente. Dunque, la proroga che costerà all’ente quasi 4 milioni di euro per il servizio dal primo gennaio 2017 al 31 marzo 2017; 3.993.054,32 euro, è l’esatta cifra presunta.
Passaretti spiega nella sua determinazione che “causa recente nomina dirigenziale, non ha avuto pregresse possibilità gestionali relativamente alla tematica affrontata e che allo stato attuale dei fatti si trova nella necessità di garantire la prosecuzione di un servizio pubblico di notevole rilevanza che ha oggettive ricadute anche sulla tenuta del sistema igienico-sanitario della città”. Come dire che non si poteva fare altro, tanto più che il Tribunale che ha dichiarato fallita la società, e nominato quali curatori Lorenzo Palmerini e Angela Pierro, ha contestualmente disposto l’esercizio provvisorio “con espresso richiamo agli obblighi informativi periodici”. Dettaglio, quest’ultimo, che rappresenta una sfida costante nel proseguo dell’attività: alla minima lamentela dei creditori il giudice delegato potrebbe ordinare l’immediata cessazione dell’esercizio provvisorio. Ma questo è, e ci si appella alla “provvidenza”. I curatori hanno dato la loro disponibilità a proseguire nell’ erogazione dei servizi di igiene urbana ed igiene edilizia, nei medesimi termini di cui agli accordi attualmente vigenti fino alla data del 31 marzo 2017. Dunque, tre mesi di proroga e non sei come forse avrebbe sperato l’assessore all’Ambiente Roberto Lessio per prendere una boccata d’ossigeno, confidando nell’arrivo del parere legale, da affidare a “costituzionalista esperto in materia di rifiuti”, favorevole alla possibilità di affidare in futuro il servizio in house.
“Questo ufficio – precisa Passaretti – ha predisposto nei mesi precedenti tutti gli atti di gara idonei ad espletare evidenza pubblica ai fini dell’affidamento del servizio a soggetto concessionario, inoltrando i medesimi all’ufficio gare del Comune. Parimenti la civica amministrazione a mezzo deliberazione di Consiglio comunale numero 38 del 11/11/2016 ha espresso indirizzo in merito alla costituzione di una società in house per la gestione dell’igiene urbana, e con decreto sindacale numero 158821 del 16/11/2016 è stata individuata una figura dirigenziale alla quale è stato conferito l’incarico del progetto di studio della fattibilità, della realizzazione e della gestione del progetto de quo con contestuale istituzione di una unità tecnica di progetto”. Un passaggio, tutt’altro che indolore, nel campo minato del servizio di rifiuti di Latina, ma utile a spiegare che “nelle more dell’espletamento della gara (Passaretti lascia aperta la soluzione del bando, ndr) o della adozione degli atti conseguenti all’indirizzo fornito dal Consiglio comunale, si rende necessario ed improcrastinabile procedere alla proroga nei confronti della Latina Ambiente”.