Il bando del Comune di Latina per la gestione dei Servizi Sociali non convince il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Marchiella. Secondo l’esponente di opposizione, in base alla determinazione pubblicata all’albo pretorio, emergerebbero tante lacune, tanti interrogativi e tante contraddizioni.
Marchiella si è soffermato in particolare sulla situazione della ditta Universis, specializzata nel trasporto dei disabili: “Il sindaco ha sempre dichiarato che nel suo mandato elettorale ci sarebbe stata partecipazione da parte dei cittadini, mi chiedo però se siano stati interpellati gli operai della Universis prima di procedere alla stesura della Determinazione dello scorso 19 luglio. Mi chiedo inoltre se quell’atto sulla progettazione sociale e distrettuale preveda un quadro completo sui servizi all’utenza, considerando il valore economico di questo bando che è il secondo più importante del Comune di Latina“.
L’esponente di Fratelli d’Italia ha preso spunto anche dall’ultima seduta della commissione Welfare e dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla presidente Laura Perazzotti: “La signora afferma di aver inserito le clausole sociali nel bando, ma viene di fatto smentita dal contenuto dell’articolo 6 sugli obblighi della ditta appaltatrice: il Comune non tutela i lavoratori, perché non garantisce loro il proseguimento del contratto lavorativo, demandando alla ditta aggiudicataria la decisione sul mantenimento del personale già impiegato nel servizio. Faccio notare inoltre che nell’allegato 2 del primo lotto si dispone una riduzione del numero degli autisti, da nove a sei: questo comporterebbe un ulteriore disagio per le famiglie dei disabili, che ogni giorno si trovano ad affrontare difficoltà di varia natura. Non sono assolutamente d’accordo con tale decisione, mirata certamente ad ottenere un taglio delle spese ma volta soprattutto ad indebolire in termini qualitativi un servizio che ad oggi è un importante risorsa per un settore che meriterebbe investimenti e non ulteriori ribassi economici”.
Marchiella si è poi soffermato sui cosiddetti centri minori, non menzionati affatto nei tre lotti del bando, e su un dettaglio per nulla trascurabile relativo al servizio delle pulizie: “Non essendoci indicazioni sui metri quadrati richiesti per tale servizio, diventa impossibile quantificare il costo e l’orario per fare in modo che gli operatori e gli utenti possano usufruire di spazi regolati da normative igienico-sanitarie adatte. In merito poi alla questione dei pagamenti e delle fatturazioni descritta dagli articoli 17 e 18, vorrei far notare l’ importanza di un’idonea fideiussione bancaria della ditta aggiudicataria in favore del Comune all’atto della stipula del contratto, poiché la cauzione prevista dal bando ad un tasso del 10% non garantirebbe gli stipendi per almeno 6 mesi agli operatori. La fideiussione costituirebbe una preziosa tutela anche davanti ad eventuali difficoltà burocratiche, come per esempio la mancata presentazione del Durc”.