Alla sesta edizione del premio Vincenzo Scarpellino, riservato a poesie e stornelli in dialetto di tutto il Lazio, hanno primeggiato i lavori realizzati dai ragazzi della scuola di Sermoneta Donna Lelia Caetani. Tra le varie scuole della regione Lazio che hanno partecipato solo tre plessi, compreso quello di Sermoneta, hanno ottenuto un riconoscimento dalla giuria del concorso. L’appuntamento per la premiazione è per sabato 11 giugno alle 17 presso il Centro Culturale Lepetit di Roma.
Sermonet’Amo
Le poesie in dialetto sermonetano che hanno partecipato e vinto sono state selezionate dal concorso di poesie Sermonet’Amo, ideato e organizzato dall’Archeoclub di Sermoneta, con il presidente onorario Dante Ceccarini, al quale spetta la prima idea della riscoperta, valorizzazione e diffusione verso i giovani del dialetto sermonetano, e con l’attuale Presidente Sonia Testa in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Sermoneta.
Il progetto
L’iniziativa Sermonet’Amo da cinque anni coinvolge gli alunni della scuola primaria e secondaria di Sermoneta, che hanno realizzato 600 poesie in dialetto sermonetano. Una pratica che ha di fatto riportato in evidenza l’importanza del dialetto, con particolare attenzione da parte dei più giovani, con il sostegno e la guida degli anziani.
Il valore del dialetto
Lo scopo dell’Archeoclub di Sermoneta non è certo quello di sostituire il dialetto alla lingua italiana, ma di affiancarla; in questo modo si permette ai ragazzi di apprezzare e scoprire le radici e le tradizioni di Sermoneta, di attingere a piene mani dalla cultura popolare, prevalentemente agricola, di Sermoneta, apprezzando le arguzie, la musicalità e l’autoironia del dialetto sermonetano – spiegano i promotori del progetto.
I vincitori
I ragazzi vincitori sono: Adamczyk Kasper e Giagoni Manuel (II B Doganella) con Gl’ulivo, Francesco Maria Grassini e Michele Del Prete (IV B Pontenuovo) con Jó gufo, Angelo di Lauro (IV Centro Storico) con Vita aglio paese, Antimo Letizia (IV A Pontenuovo) con E’ sera, Chiara Testani (V Sermoneta scalo) con l’ammicìzzia pe’ mmì.