Escluso dal tribunale del Riesame l’aggravante del metodo mafioso per il 43enne Ernesto Pantusa e Salvatore Carleo, arrestato insieme ad altri per il sequestro e l’estorsione di un avvocato di Santa Maria Capua Vetere che esercita anche a Latina.
I giudici del Tribunale della Libertà hanno confermato la custodia cautelare in carcere per entrambi, escludendo però l’accusa più grave. Restano contestati i reati di estorsione e sequestro di persona. Parzialmente soddisfatti gli avvocati Alessandro Farau e Marco Nardecchia (di Pantusa), che hanno annunciato a questo punto il ricorso in Cassazione per cercare di ottenere gli arresti domiciliari.
Il pubblico ministero Minisci e il gip Clementina Forleo avevano concordato sull’aggravante del metodo mafioso, contestato alle 4 persone arrestate, che avrebbero anche detto alla vittima che se non avesse firmato avrebbero fatto intervenire un esponente della criminalità organizzata di Caserta.
Si tratta di una delle prime volte che viene contestata l’aggravante mafiosa per soggetti che non hanno legami diretti con i clan. E di un episodio che rientra in quelli descritti dal procuratore della Repubblica di Roma, Michele Prestipino. L’idea dei pregiudicati di poter imporre un controllo di tipo mafioso su tutto il territorio, facendola franca tramite la forza intimidatoria. Il Riesame, in questo caso, non è stato dello stesso avviso.
Martedì sarà discusso il Riesame per la 51enne di Sermoneta Debora Fiorucci, difesa dall’avvocato Amleto Coronella.