Liliana Segre e Sami Modiano, entrambi sopravvissuti all’olocausto, saranno cittadini onorari di Latina. Lo ha deciso il Consiglio comunale di oggi che, dopo un lunghissimo dibattito in aula, ha approvato all’unanimità e con appelli nominali le due mozioni che impegnano il sindaco ad avviare le procedure per il conferimento delle due cittadinanze.
La mozione in favore della cittadinanza onoraria alla senatrice Segre è stata presentata dal gruppo consiliare del Partito democratico ed illustrata in aula dal consigliere comunale e regionale Enrico Forte, il quale ha voluto sottolineare il valore universale della testimonianza vivente di uno dei periodi più bui della storia recente attraverso l’odio e le leggi razziali: “Un periodo storico triste, feroce, che le giovani generazioni rischiano di non conoscere non appena ne scompariranno i testimoni diretti. Quella di oggi è un’operazione di memoria da lasciare ai giovani. Colgo l’occasione per ricordare al sindaco la mozione sulle pietre d’inciampo già approvata a cui dare seguito”.
La mozione per la cittadinanza onoraria a Modiano è stata invece presentata dai consiglieri di maggioranza ed illustrata in aula dal capogruppo Lbc Dario Bellini, il quale ha ripercorso la storia dell’89enne, nato a Rodi, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Sami Modiano dal 2005 racconta la sua terribile esperienza nelle scuole e nell’ultimo anno ha tenuto conferenze anche negli istituti di Latina. L’assessore alla Pubblica istruzione Gianmarco Proietti è intervenuto segnalando “la commozione” che si legge negli occhi dei ragazzi che assistono alla testimonianza di Modiano.
I consiglieri di opposizione, Massimiliano Carnevale, Vincenzo Valletta, Giovanna Miele, Andrea Marchiella e Alessandro Calvi, hanno proposto un emendamento fotocopia per entrambe le mozioni al fine di sottolineare la condanna a tutti i regimi totalitari e relativi crimini commessi dalla dittatura comunista, nazista o di altro tipo. Ma i proponenti le mozioni non hanno accettato.
Il consigliere Forte ha suggerito ai firmatari degli emendamenti di trasformare l’emendamento stesso in un ordine del giorno specifico preannunciando il suo voto favorevole. Ma al dunque il presidente del Consiglio comunale Massimiliano Colazingari non ha acconsentito perché non in programma nella seduta odierna, appellandosi al regolamento. Scontata la polemica da parte dei consiglieri di minoranza che hanno accusato il presidente di non tener conto della sovranità del Consiglio comunale.
“Il valore del rispetto, della tolleranza, della solidarietà – ha detto il sindaco Damiano Coletta durante il dibattito – sono imprescindibili. Quello delle leggi razziali è un periodo buio da cui dobbiamo prendere le distanze. La memoria è un vaccino contro l’indifferenza”.
Il primo cittadino ha poi comunicato che il prossimo 10 dicembre sarà a Milano a una manifestazione, di cui è tra i promotori, per la giornata universale dei diritti dell’uomo: “Ho coinvolto tutti i sindaci della nostra provincia e sto ricevendo molte adesioni”.