Ora le proposte per superare la messa al bando delle scuole paritarie comunali di Latina ci sono. Sono state presentate oggi nella sede del tavolo convocato dal sindaco Damiano Coletta per risolvere il caso suore e l’amministrazione si è presa qualche giorno di tempo per decidere. Ma dovrà fare in fretta, perché il 18 gennaio scade il termine delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico. L’incontro, al quale hanno preso parte genitori dei bambini iscritti nelle scuole gestite dalle congregazioni religiose, parroci e capigruppo dell’opposizione consiliare, oltre al sindaco Coletta, agli assessori Antonella Di Muro, Emilio Ranieri e Maria Grazia Ciolfi in sostituzione del capogruppo di maggioranza Dario Bellini, si è tenuto in un clima molto più disteso e conciliante della precedente conferenza. “L’amministrazione ha mostrato apertura nelle diverse soluzioni proposte per fare in modo che le suore non vadano via dalle nostre scuole”, ha commentato una mamma al termine dell’incontro.
Benedetto Delle Site, coordinatore provinciale dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid) ha offerto il suo contributo mettendo in evidenza che il Piano dell’offerta formativa, prescelto insieme alla scuola in cui sono stati iscritti i bambini, ha una durata triennale e che quindi non può essere interrotto da un momento all’altro. Facendo riferimento a questo principio sarebbe possibile prolungare i rapporti in essere fino al 2020.
Il consigliere Nicola Calandrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha presentato un’altra proposta contenuta in una mozione che lui insieme ai consiglieri Andrea Marchiella, Matilde Celentano e Raimondo Tiero (rispettivamente di FdI, Lista Calandrini e Idea-Cuori Italiani) depositerà al più presto per tornare il Consiglio comunale e risolvere il caso. Mozione che in queste ore attende eventuali altre adesioni. Mozione che potrebbe essere eventualmente sottoposta a rettifiche e integrazioni sulla base del contributo suggerito da Delle Sete e/o inquadrando la materia nel codice degli appalti.
“Se c’è volontà politica di risolvere il problema si dà per scontato il rispetto della legge con un atto che passa per l’approvazione del Consiglio comunale – ha spiegato Calandrini -. La nostra proposta punta a considerare il servizio reso dalle suore come una prestazione di tipo intellettuale e che la particolarità della loro prestazione assume un carattere infungibile oltre che strategica, attesa la peculiarità degli insegnamenti che vanno al di là degli ordinari sistemi educativi rendendoli unici. Ecco, si tratta di tornare in Consiglio comunale e di dichiarare il servizio operato dalle congregazioni religiose infungibili. Sarà poi competenza degli uffici predisporre una nuova tipologia di convenzione tra il Comune e le congregazioni religiose. Tipologia di convenzione che dovrà comunque essere approvata dal Consiglio comunale”.
Fin qui l’idea originaria contenuta nella mozione illustrata da Calandrini, che sulla base di quanto dichiarato da Delle Sete, potrebbe essere affrontata con un margine di tempo più ampio rispetto all’imminente scadenza e procedere quindi eventualmente ad una proroga dei contratti in essere sulla base della durata triennale dei Pof. Ma non è finita qui.
Il consigliere Calandrini ha voluto offrire un altro contributo alla soluzione del “problema suore” rimanendo stretto al nuovo Codice degli appalti che ha spinto l’amministrazione in carica ad individuare le tre soluzioni (trasformazione delle scuole comunali paritarie in scuole religiose, messa al bando delle scuole con possibilità di partecipazione delle congregazioni, assunzione delle suore da parte di eventuali altri soggetti assegnatari del servizio messo a bando) ritenute irricevibili dalle diverse congregazioni presenti a Latina “non solo dalle suore della San Marco, ha tenuto a precisare l’esponente di opposizione, “come riferito dal parroco di Borgo Grappa”.
La terza proposta di Calandrini è alternativa alla dichiarazione di infungibilità del servizio reso dalle congregazioni religiose che gestiscono le scuole comunali paritarie. “Poiché la cifra in ballo è relativamente bassa, possiamo fissarla al di sotto dei 40mila euro, è possibile affidare il servizio in maniera diretta senza ricorrere al mercato. Esattamente come ha fatto l’amministrazione in carica quando ha affidato, con contratto d’appalto, lo studio per l’azienda speciale Abc al professor Alberto Lucarelli dell’Università di Napoli per 39mila euro. Una strada già sperimentata da questa amministrazione. Per le suore si tratterebbe di ripercorrerla. Come vedete le soluzioni ci sono se c’è volontà politica di risolvere determinate soluzioni”.
Il consigliere Calandrini ha molto apprezzato che il sindaco all’inizio dell’incontro abbia voluto precisare che il tavolo era da intendersi a carattere politico e non tecnico: “Il sindaco ha detto che era prima necessario trovare una soluzione condivisa prima di chiedere l’intervento tecnico”. Ma nel corso della riunione ha fatto capolino il segretario/direttore generale Rosa Iovinella, tornata in servizio con il nuovo anno. “Ho capito che devo trovare una soluzione”, si sarebbe lasciata sfuggire. Si spera che sia quella giusta.
Presenti all’incontro di oggi per l’opposizione anche Alessandro Calvi, Andrea Marchiella, Raimondo Tiero, Giogio Ialongo e Massimiliano Carnevale, ognuno di loro ha lasciato il proprio contributo così come ha fatto la consigliera di maggioranza Ciolfi. Sullo sfondo l’intenzione dell’amministrazione di chiedere pareri legali e all’Anac.
Carnevale a margine dell’incontro ha fatto presente comunque che, visti gli atti approvati dall’amministrazione comunale, che non sono stati revocati entro la fine del 2017, vista l’imminente scadenza del 18 gennaio per le iscrizioni, l’unica strada percorribile per mantenere le suore nelle scuole comunali di Latina è procedere subito alla proroga delle convenzioni nelle more della definizione di nuovi contratti la cui tipologia potrà anche essere individuata su suggerimento del tavolo.