Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda annunciano una giornata di mobilitazione in difesa dei diritti dei precari, che di fatto risultano esclusi dalle assunzioni previste dal nuovo concorso annunciato dal governo Renzi. Tutti in piazza, quindi, venerdì 12 febbraio, davanti la sede della Prefettura di Latina, così come negli altri capoluoghi di provincia, per chiedere, spiegano i rappresentanti dei sindacati della scuola, che si attui finalmente l’atteso confronto con il ministero, che finora, ha ignorato la realtà di un precariato al quale la legge 107 non ha dato risposte. L’invito a partecipare alla mobilitazione arriva anche dal segretario provinciale dello Snal Canio Miele che sottolinea “l’importanza di manifestare tutti insieme e con forza per chiedere al governo di tradurre in azioni concrete tutte le promesse e le aspettative generate in relazione alla riorganizzazione dell’assetto scolastico”.
Chi sono i precari della scuola La realtà della scuola di oggi è costituita da un precariato fatto di docenti in servizio da anni – spiegano i sindacati – che hanno conseguito una costosa abilitazione, conciliando a fatica il lavoro a scuola con le esigenze personali e familiari, spesso costretti a trasferirsi in altra regione pur di avere un contratto a tempo determinato; di docenti della scuola dell’infanzia, vincitrici di concorso o inserite in Gae, ingiustamente estromesse dal piano nazionale di assunzioni col pretesto di dovere attendere l’attuazione del percorso 0-6, smentito dalla legge di stabilità; di docenti cui è stata preclusa dal Miur la possibilità di conseguire abilitazioni per Tfa non attivati.
Il diritto alla stabilizzazione La sentenza della Corte europea del novembre 2014 ha ribadito il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per più di tre anni, ma nonostante ciò si lascia ad essi come unica opportunità quella di partecipare a un concorso in cui peraltro non viene adeguatamente riconosciuto il valore del servizio svolto.
Le criticità non risolte Il concorso resta in linea di principio lo strumento da utilizzare per l’accesso al lavoro pubblico, garantendo ai concorrenti trasparenza ed equità; ma quello annunciato rischia di rivelarsi inopportuno per i modi e tempi con cui viene gestito, in un contesto di criticità non risolte, di impegni disattesi, di obiettivi mancati, di diritti negati: una situazione che rende facilmente prevedibile e inevitabile il moltiplicarsi di occasioni di contenzioso.
Un tavolo di confronto Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams chiedono l’immediata apertura di un tavolo di confronto in cui discutere di come le procedure di reclutamento possano tenere debitamente conto dell’esigenza di valorizzare la professionalità di quanti, per anni, hanno consentito di far fronte alle ordinarie esigenze di funzionamento del sistema scolastico. Secondo i sindacati, inoltre, le nuove assunzioni nella scuola pubblica non potranno prescindere dalla necessità di agevolare la stabilizzazione delle situazioni di precariato esistenti.