C’è anche una società con sede ad Aprilia nel decreto di confisca di un patrimonio di 32 milioni di euro a carico di William Alfonso Cerbo, 36 anni, disposto dal Tribunale di Catania su richiesta della Procura distrettuale antimafia. Per lui, agli arresti domiciliari in quanto indagato per i reati di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta, è stata disposta anche la misura della sorveglianza speciale per tre anni.
William Cerbo era stato tratto in arresto dalla stessa Guardia di Finanza nell’aprile
del 2014 unitamente a 15 persone nel corso dell’operazione “Scarface”. In tale
contesto, Cerbo era emerso quale elemento di spicco del sodalizio di cosa nostra
dei “Carcagnusi”, il clan Mazzei di Santo Mazzei, in quanto dedito alla gestione di
attività economiche e imprenditoriali del clan oltreché delle più classiche attività di
estorsione e recupero crediti.
“L’operazione, a suo tempo, era stata denominata ‘Scarface’ – spiega una nota stampa delle Fiamme Gialle relative all’esecuzione odierna del decreto di confisca – perché dalle indagini
tecniche svolte dagli uomini del Gico del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria
di Catania il giovane era solito emulare il boss Tony Montana del film “Scarface”.
Addirittura Cerbo si era fatto costruire un trono con sopra riportate le sue iniziali,
in tutto e per tutto uguale a quello dove era solito sedersi nel film l’attore Al Pacino.
Le indagini avevano fatto emergere un quadro in cui i proventi delle attività
delittuose e delle bancarotte realizzate con metodo mafioso venivano inseriti nel
circuito legale attraverso la creazione di una galassia di imprese commerciali,
associazioni sportive dilettantistiche (a copertura di bische clandestine) e finanche
enti senza scopo di lucro. Ciò avveniva con la complicità di prestanome, familiari e
conviventi. Sulla base di plurimi gravi indizi, i militari del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria di Catania, coordinati da questa Direzione Distrettuale Antimafia, hanno quindi avviato una mirata indagine patrimoniale nei confronti del Cerbo e del suo
nucleo familiare volta a verificare la coerenza del loro tenore di vita nonché del
patrimonio posseduto con i redditi dagli stessi dichiarati”.
Il Tribunale etneo, a conclusione del procedimento camerale, ha, dunque, disposto
la confisca di quote societarie di 8 società commerciali (aventi sede a Roma,
Catania, Bergamo, Aprilia, Comiso, Palmanova, Buccinasco e Castelfranco Veneto
e già in amministrazione giudiziaria in quanto sottoposte a sequestro nel luglio
2016) e 28 beni immobili ubicati in diverse regioni d’Italia (una villa su tre piani
con annesso parco a Catania, 2 fabbricati commerciali a Ragusa, 24 appartamenti
ad Anzio in provincia di Roma, un terreno di 15.000 metri quadrati a Catania in località
Paradiso degli Aranci) e riconducibili a William Cerbo, il tutto per un controvalore
complessivo pari a circa 32 milioni di euro.
Per quanto riguarda la società di Aprilia, il provvedimento eseguito riguarda il 25% delle quote.