Per l’omicidio di Umberto Esposito la Procura generale ha chiesto la conferma delle condanne inflitte nel processo di primo grado.
“Nessuna attenuante: Fabrizio Faiola, 36 anni di Fondi, e Georgeta Vaceanu, romena di 25 anni, devono essere condannati a 30 anni di reclusione ciascuno”. Sono queste le richieste del procuratore generale Giancarlo Amato nel processo d’appello che vede i due giovani accusati del sequestro e dell’omicidio del sarto 82enne Umberto Esposito, il cui corpo fu ritrovato nel marzo del 2017 nelle campagne di Terracina.
In primo grado Faiola e Vaceanu furono condannati a trent’anni di carcere dal Gup di Latina a conclusione del processo che si svolse con le modalità previste per il rito abbreviato. A inizio febbraio l’udienza conclusiva che porterà alla sentenza d’appello. La vicenda della morte di Esposito all’epoca ebbe grande risalto nell’opinione pubblica; il cadavere dell’anziano fu trovato “incaprettato” e legato a un albero. Qualche giorno dopo il ritrovamento, furono eseguiti i fermi di Faiola e Vaceanu, poi portati a processo per le accuse di sequestro di persona, omicidio, rapina e falsificazione di titoli di credito e indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento.