Si è concluso con due assoluzioni e una condanna il processo per la tentata estorsione ai titolari di due cave di Santi Cosma e Damiano del marzo 2007.
“È un mese e mezzo che state qua a lavorare e ancora non vi siete presentati dagli amici. Che non lo sapete che dovete venire dai compagni ? Chiedete in giro e informatevi”, questo si sarebbero sentiti dire i due imprenditori da soggetti armati di pistole e mitraglietta e con il volto travisato.
I carabinieri si convinsero durante le indagini che i responsabili fossero Carlo De Rosa, Domenico Fimiani e Giuseppe Di Rienzo. Oggi il presidente del collegio penale del tribunale di Latina, Valentini, accogliendo le richieste del pubblico ministero, Valerio De Luca, ha condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione il minturnese De Rosa per tentata estorsione, riconosciuto durante un fermo dalle persone offese e difeso dall’avvocato Palermo.
Il Tribunale ha invece assolto Domenico Fimiani e Giuseppe Di Rienzo, per i quali l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo in aula ha evidenziato a loro difesa l’assenza di fermi e l’assoluta carenza di certezza sulla presenza dei due imputati sul luogo dei fatti al momento della contestazione. Il riconoscimento nella stazione carabinieri di Formia fatto dalle vittime sarebbe stato vago, privo di una dettagliata descrizione dei due imputati e suggestionato da una fonte confidenziale, mai rivelatasi, che aveva spiegato come fossero proprio gli altri due minturnesi i soggetti che con il De Rosa si presentarono armati e travisati per la contestata estorsione. I due sono stati così assolti per non aver commesso il fatto.