Il senatore pontino Claudio Moscardelli difende a spada tratta la sanità regionale dell’era Zingaretti. Bagnata da una pioggia di feroci critiche da parte dei candidati del centrodestra, il parlamentare del Pd, oggi ricandidato per una conferma al Senato della Repubblica, afferma che “la Regione per la sanità del Lazio, con il risanamento dei conti imposto dalla legge e conseguito da Zingaretti, può tornare a spendere per i cittadini”.
“E’ iniziata la fase di stabilizzazione di tutti i precari della sanità – recita una nota stampa del senatore pontino – e l’assunzione di nuovo personale per colmare i vuoti dei pensionamenti di questi anni che non potevano essere sostituiti. A Latina la Regione ha deciso di programmare un intervento che mi trova completamente d’accordo avendolo proposto alcuni anni fa, quando la Asl di Latina, Direttore Generale Ilde Coiro, presentò al comune di Latina la richiesta di ampliamento dell’ospedale Santa Maria Goretti . Il nuovo ospedale è una proposta positiva per il futuro ma serve ora un intervento con tempi brevi . Per questo motivo esprimo apprezzamento verso Zingaretti e il Direttore Casati per voler realizzare due interventi di grande valore per l’ospedale di Latina : l’ampliamento del pronto soccorso, già programmato e i cui lavori dovranno partire il prima possibile;
la nuova ala dell’ospedale , intervento di 8 milioni di euro, già disponibili , per realizzare un potenziamento importante che già nel 2009 il centrosinistra aveva programmato su mia proposta e che la giunta successiva di centrodestra abbandono’”.
“La Regione – continua Moscardelli – però vuole investire molto anche su un altro pilastro per l’offerta di cure: il territorio, la prevenzione e la promozione dello stile di vita per promuovere la salute dei cittadini. La rete territoriale, con le risorse liberate dalla fine del commissariamento grazie a Zingaretti a cui va tutta la mia stima e riconoscenza come cittadino, consentirà di coprire l’offerta di cure di tante realtà è di prendere in carico le patologie croniche che non debbono trovare risposta nelle strutture ospedaliere appesantendole. Una nuova stagione, dopo le enormi difficoltà causate dal debito esploso e incontrollato del periodo 2000-2005, finalmente -conclude – potrà concretizzarsi per il servizio sanitario regionale”.