Il Consiglio dei ministri ha sancito oggi l’uscita dal commissariamento della sanità della Regione Lazio a partire dal 31 dicembre 2018. Durante la riunione, a cui ha partecipato il governatore, Nicola Zingaretti, è stato certificato l’azzeramento sostanziale del disavanzo. Dopo dieci anni, dunque, si tornerà a una gestione ordinaria: scelte condivise su programmazione, personale e investimenti. Stop al commissario e ai sub commissari di nomina governativa. Il piano di rientro fu siglato il 28 febbraio 2007 dall’ex presidente della Regione, Piero Marrazzo, e dagli allora ministri della Salute e dell’Economia, rispettivamente Livia Turco e Tommaso Padoa Schioppa. Il 4 luglio 2008, poi, il Consiglio dei ministri presieduto da Silvio Berlusconi diede il via libera alla procedura di commissariamento.
“Si apre una nuova era che deve mantenere il rigore ma in particolare avrà investimenti su due punti: lo sviluppo di un piano straordinario di assunzioni, nel 2016 erano state assunte 68 persone, lo sblocco porterà ad un pacchetto che nel biennio porterà a 3500 persone assunte. E poi grazie ad un lavoro comune questa sanità potrà contare su investimenti già decisi di 720 mln euro tra infrastrutture e l’acquisto di nuovi materiali – ha dichiarato all’Ansa il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti -. Dedichiamo questo risultato ai lavoratori e alle lavoratrici della sanità pubblica e privata, ai malati che hanno sofferto la tragedia di 10 anni di commissariamento, e anche all’Italia, perché era un problema di carattere nazionale. E’ il nostro contributo al sistema paese: ora la Regione Lazio non produce più disavanzo. Ringrazio il governo per la fiducia, i ministri Lorenzin e Padoan – ha aggiunto – e chi ha affiancato la Regione in questi anni. Negli ultimi 5 anni nei tavoli di monitoraggio gli esiti sono sempre stati positivi”.
Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere regionale pontino Enrico Forte del Pd: “Il Lazio è fuori dal commissariamento per la sanità. Questo significa che oggi la sanità laziale non produce più un euro di disavanzo e che la Giunta Zingaretti è riuscita a rimettere i conti a posto. Un risultato che mette fine a dieci anni di ‘lacrime e sangue’ imposti dalla gravità della situazione ereditata: anche per la sanità pontina inizia una nuova fase, peraltro già avviata con i concorsi per la stabilizzazione di centinaia di precari tra medici e personale ospedaliero di tutte le strutture del territorio, fase che proseguirà nel 2018 con ulteriori assunzioni e con investimenti per le strutture e l’innovazione tecnologica degli ospedali della provincia di Latina. La situazione odierna avrà ricadute positive su tutta l’assistenza sanitaria sul territorio pontino: il rafforzamento del Santa Maria Goretti per arrivare al riconoscimento di Dea di 1 livello, la realizzazione del Policlinico del Golfo, futuro Dea di secondo livello, per il quale c’è già il progetto esecutivo e ancora il potenziamento di tutti i servizi territoriali comprese la Case della salute, quelle esistenti di Sezze e Aprilia e quella che sarà realizzata a Gaeta nel 2018. Un esempio di buon governo e amministrazione efficiente.”