Saldi straordinari per tutta l’emergenza coronavirus. E’ la proposta che il vice presidente della Regione Lazio Daniele Leodori ha spiegato durante un’intervista al Corriere della Sera.
“Dobbiamo essere attenti al fattore R-0, l’indice del contagio. Ma lottare anche per avere un F-0, cioè evitare – ha dichiarato Leodori – che anche una sola azienda metta il cartello “fallito” sulla serranda. Il governo ha bloccato i licenziamenti, però, dobbiamo scongiurare ulteriori ricadute. E difendere le imprese da usura e criminalità. Su questo servono misure straordinarie. Per esempio l’abbigliamento: è chiaro che dovremo dare un tempo lungo di moratoria per le vendite promozionali. I saldi, in sostanza. In modo che, così, i negozi riescano a determinare nuovi incassi. Io legherei le promozioni all’intera emergenza Covid. Naturalmente c’è bisogno del consenso dell’Assemblea, ma presto la giunta porterà al voto in Consiglio regionale un atto per dare alle aziende questa possibilità”.
“Va ringraziato chi in questi mesi non ha mollato. Le imprese che all’improvviso si sono dovute fermare e i lavoratori che stanno reggendo questa non occupazione, un trauma psicologico per le famiglie e uno choc sociale senza precedenti. Ma possiamo e dobbiamo reagire tutti insieme, con i sindaci e gli enti locali. Nel Lazio – ha sottolineato Leodori – grazie alle associazioni di categoria e alle forze sociali, questo spirito c’è stato ed è forte”.
“Ripartiamo con fiducia, ma anche con prudenza. Teniamo sempre presente il rischio sanitario e confidiamo nella sensibilità delle persone. L’appello è di essere prudenti nei distanziamenti, anche se siamo convinti che le aziende si comporteranno nel modo migliore per non far ripartite il virus. Le linee guida dicono un metro ma, se possibile, meglio distanziare un metro e mezzo”.
Dopo aver ricordato che i prestiti a tasso zero (10mila euro) di Fare Lazio sono pronti per le prime 5mila imprese aderenti, Leodori ha spiegato anche che “grazie all’accordo con Cassa depositi e prestiti, contiamo di smaltire tutte le richieste restanti (almeno 30mila) entro metà giugno”.