Ha parlato attraverso una nota stampa il consigliere Lucci del comune di Sabaudia, in merito alla valutazione VIncA (la valutazione di incidenza) richiesta dalla proprietà Scalfati, per il bacino lacustre di Paola e la relativa decisione del presidente FIC (Federazione Italiana Canotaggio) di lasciare Sabaudia.
“La valutazione di incidenza inerenti le attività sul lago di Paola è stata presentata dalla proprietà, con uno studio commissionato dalla Fondazione Brunelli. Sulla VIncA si è pronunciato, per parere di competenza, il PNC che, in alcuni casi ha ridotto la vincolistica presente nello studio stesso, che risultava molto più incidente sulle attività da svolgere sul lago.
Scorrendo l’iter procedurale emerge che il comune di Sabaudia, pur essendo parte coinvolta nel procedimento, non ha formalizzato a tempo debito alcuna osservazione.”
“Durante il consiglio comunale – prosegue il consigliere Lucci – del 31 maggio scorso di cui come minoranza chiedemmo convocazione urgente, presentammo una serie di osservazioni per le incongruenze emerse da questa valutazione di incidenza ma lo stesso Sindaco e il Consigliere delegato allo Sport garantirono che le limitazioni presenti nella valutazione non avrebbero causato alcuna difficoltà e problema alle gare e agli allenamenti. La posizione del Sindaco, facendo fede alle dichiarazioni che rilasciò, è risultata perfettamente aderente e coerente alle misure da adottare con la VIncA richiesta dalla proprietà.”
“Credo che il Sindaco per serietà e onestà intellettuale dovrebbe assumersi la totale e completa responsabilità politica e amministrativa di non aver accolto le osservazioni illustrate a suo tempo dalla minoranza considerato il suo convinto e rivendicato appiattimento sulla linea intrapresa dalla proprietà che ricordo, tutela i propri interessi e non quelli collettivi. Ritengo inoltre che non doveva essere la minoranza a chiedere la convocazione di commissione e di un consiglio comunale urgente ma lo stesso Sindaco, nel perseguimento dell’interesse pubblico e nella tutela di interessi legittimi, avrebbe dovuto coinvolgere i vari enti e rappresentati per condividere un modus gerendi relativamente alle attività lacustri prima che fosse definita e perfezionata la procedura della VIncA.”
“Chiudere la stalla – conclude Lucci – dopo che sono scappati i buoni” cercando immancabilmente di scaricare le proprie responsabilità su terzi soggetti è indice di grande confusione e debolezza che in questo caso rischia di conclamarsi in un danno concreto e tangibile per Sabaudia.
Ricordo che siamo di fronte a provvedimento formato ed efficace che a suo tempo il Comune di Sabaudia inspiegabilmente non corredò di pareri e osservazioni, osservazioni e riflessioni che come minoranza presentammo e illustrammo ricevendo la solita porta sbattuta in faccia. A proposito di chi si lamenta che la minoranza consiliare manca di costruttività nei rapporti istituzionali. Nella fattispecie io personalmente insieme ad altri colleghi ci siamo adoperati ben oltre le nostre prerogative di mandato per affrontare la questione per scongiurare l’epilogo di questi giorni.
Non sarà certo la distrazione mediatica che il Sindaco sta orchestrando per nascondere le incomprensibili lacune del suo operato a sciogliere i nodi di una situazione che poteva essere gestita nell’interesse generale della città se ci fosse anche più rispetto delle competenze, dell’esperienza e delle capacità di chi siede fra i banchi della minoranza e che rappresenta la maggior parte degli elettori sabaudiani.”