Bilancio ok per il primo anno di attività legate al progetto di educazione ambientale “I Custodi della Duna”, dedicato alle scuole di ogni ordine e grado del territorio del Parco Nazionale del Circeo.
Il progetto, che ha coinvolto tre classi dell’istituto comprensivo “Giulio Cesare” di Sabaudia, ha preso il via da una concreta collaborazione tra il proponente Ente Parco, l’istituto scolastico e il Comune di Sabaudia, per far capire l’importanza della biodiversità, del ruolo e quindi di una corretta gestione di questo fondamentale e affascinante ambiente del Parco.
I ragazzi, attraverso sopralluoghi e studi,hanno delimitato un’area in località Caterattino , al fine di tutelare la duna, di raccontare il progetto e di trasformarla in una sorta di aula didattica e orto botanico a cielo aperto, dimostrativo della vegetazione intatta della duna.
Tra i primi risultati del progetto si è vista l’attivazione di una strategia di comunicazione e sensibilizzazione di alcuni operatori economici del territorio interessati agli obiettivi e all’impegno dei ragazzi dell’istituto di Sabaudia. Gli alunni hanno iniziato a informare del progetto sulla duna e del loro intervento i gestori dei chioschi limitrofi l’area in adozione. In particolare il Chiosco “Rizzi Beach”, che è confinante con tale area adottata. La risposta a tale iniziativa è stata positiva.
Il progetto prevede una durata pluriennale e il prossimo anno scolastico saranno coinvolte le nuove prime classi della secondaria di primo grado, oltre che le secondarie di secondo grado.
L’iniziativa si realizza all’interno del progetto della Rete delle Scuole per le Buone Pratiche per l’Educazione Ambientale (rete BPEA) dei Comuni del Parco del Circeo e si collega alla fase di divulgazione del lavoro di studio, finanziato dal Ministero dell’Ambiente, con Ispra, effettuato dall’Ente dal titolo: “Mappatura della protezione costiera e della resilienza in litorali sabbiosi afferenti ad aree protette”.
La presenza dell’area in adozione e delimitata, permetterà ai bagnati di vedere come anche in queste zone, la duna indisturbata può tornare a ricostruirsi attraverso la vegetazione che ricresce e a interventi di restauro.
“Con questa iniziativa – ha sottolineato il direttore del Parco Paolo Cassola – si dà forza ad un bel progetto di rete, finanziato dal Parco, tra Istituzioni, mondo dell’istruzione e tessuto sociale, investendo nel futuro per una adeguata conoscenza del territorio, per stimolare virtuosi comportamenti e anche per favorire migliori tecniche di gestione delle Dune del Parco e delle attività che gravitano, soprattutto durante la stagione estiva, intorno ad esse”.