Sarà la “Invitalia” a salvare l’albergo “Sabaudia al Lago”. Almeno si spera. E’ questa l’importante novità che il sindaco Maurizio Lucci e l’assessore Marilena Gelardi hanno portato oggi da Roma, al loro rientro da un incontro tenuto in Regione con Alessandra Sartore, assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio della giunta di Nicola Zingaretti.
L’appello a Zingaretti
Lucci, nei mesi scorsi, si era rivolto al presidente Zingaretti per segnalare lo stato di forte degrado in cui versa la storica struttura alberghiera, di proprietà della Regione, nel bel mezzo del nucleo di fondazione della città nuova. Uno schiaffo al decoro e alla sicurezza urbana, considerando anche i danni strutturali provocati dalle infiltrazioni d’acqua sul cantiere abbandonato.
L’occasione da non perdere
All’incontro di oggi, il primo cittadino di Sabaudia ha potuto anche rappresentare il fatto che in città vi sia un forte interesse a rilevare la struttura e renderla operativa a patto che le procedure siano concluse nel più breve tempo possibile. Lucci ha parlato di proposte concrete, come quella avanzata dalla famiglia Paradisi, di Sabaudia, e da altri imprenditori di fuori appartenenti a gruppi di esperienza nel settore alberghiero.
La soluzione di Invitalia
Ed è proprio in questo ambito che è giunta la novità. La Regione Lazio ha dato garanzia di consegnare l’albergo a “Invitalia”, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia. Nata allo scopo di dare impulso alla crescita economica del Paese, puntando sui settori strategici per lo sviluppo e l’occupazione, fortemente impegnata nel rilancio delle aree di crisi soprattutto del Mezzogiorno, “Invitalia” potrebbe a breve decidere le sorti di “Sabaudia al lago” o con la vendita della struttura, bene alienabile della Regione Lazio, oppure con l’affidamento della gestione, in entrambi i casi anche a trattativa diretta e senza tener conto dei due contenziosi in atto che potranno essere affrontati separatamente nelle sedi competenti. Per Lucci si tratta di una svolta.
La storia dell’albergo
L’edificio di fondazione in passato era appartenuto alla Provincia di Latina (prima ente e poi azienda di promozione turistica), prima di diventare della Regione, ed aveva ospitato per tantissimi anni la scuola alberghiera (sezione distaccata di Ostia) poi chiusa. Prima che fosse preso in affitto dalla famiglia Paradisi, passò di mano tra una società privata e una cooperativa di cassaintegrati che non ebbe molta fortuna. Con il successivo l’ingresso della famiglia Paradisi, che prese in affitto l’albergo con un contratto ventennale, nacque il primo contenzioso per lavori di ristrutturazione mai ultimati e conseguentemente canoni d’affitto non pagati. Ad oggi i Paradisi rivendicano un risarcimento danni di due milioni di euro per mancati guadagni. Il secondo contenzioso mi maturò nelle pieghe dei lavori milionari finanziati dalla Regione e la ditta esecutrice dei lavori che mai passarono il collaudo. L’albergo, con una ricettività pari a 48 stanze, è chiuso da oltre venti anni.