Questa mattina è arrivata al protocollo del Comune di Sabaudia la mozione di sfiducia al sindaco Maurizio Lucci. Otto le firme che accompagnano l’atto. I sottoscrittori sono Temistocle Belmonte, Piera Polisena, Renato Bianchi e Antonio Zeoli del gruppo di Fratelli d’Italia, Amedeo Bianchi di Viva Sabaudia Viva, esponente del Pd, Marcello Pastore, Luca Mignacca e Giovanni Secci di Forza Italia. Contestualmente l’assessore Marilena Gelardi, in quota a FdI, che aveva già restituito le deleghe, ha rassegnato le dimissioni rimettendo nelle mani di Lucci l’incarico di giunta ricevuto ad inizio mandato.
La crisi politica dell’amministrazione comunale è alla resa dei conti. Per mandare a casa il primo cittadino occorrono 9 voti. Questa sera è previsto il Consiglio comunale, indetto in seconda convocazione, per l’approvazione della stazione unica appaltante: la mozione non è calendarizzata, ma sicuramente i proponenti informeranno l’assemblea sul documento protocollato. La settimana scorsa la deliberazione della stazione unica appaltante era rimasta congelata per la mancanza del numero legale, venuto meno (vista l’assenza degli esponenti dei fratelli d’Italia) per l’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione.
Servono 9 voti, dicevamo: ne manca uno. Si tratta ora di vedere se i sottoscrittori riusciranno a portare dalla loro parte un altro componente del Consiglio. In opposizione ci sono anche Salvatore Schintu e Giada Gervasi. Quest’ultima nelle scorse settimane si era mostrata disponibile a condividere una mozione di sfiducia piuttosto che ricorrere alle dimissioni in blocco per provocare lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale. Al netto di quanto potrà succedere questa sera in aula, bisognerà attendere la convocazione dell’assise con all’ordine del giorno la mozione di sfiducia.
La crisi era esplosa ad inizio anno con la presa di posizione del partito di Fratelli d’Italia che aveva rimproverato al sindaco la mancata condivisione con il gruppo di maggioranza delle decisioni amministrative importanti. Dopo giorni di tensioni, il sindaco Lucci aveva rassegnato le proprie dimissioni contestualmente alla bocciatura in aula della centrale unica di committenza. Dimissioni poi ritirate.
Qui il Consiglio comunale di questa sera.