Fare subito chiarezza sull’agibilità degli impianti sportivi di Sabaudia. Lo chiede il gruppo consiliare di Forza Italia in un’interrogazione depositata ieri agli atti del Consiglio comunale.
L’iniziativa di Giovanni Secci, Enzo Di Capua e Renato Bianchi ha preso spunto da un incontro che l’assessore allo Sport Alessio Sartori, nonché vice sindaco, ha tenuto con le associazioni cittadine il 10 agosto scorso presso l’aula consiliare.
Durante l’incontro – scrivono gli esponenti di minoranza – il delegato del sindaco avrebbe affermato che l’unico impianto sportivo agibile nel comune di Sabaudia sarebbe il campo “Iacuzzi” di Borgo Vodice. Un’informazione probabilmente acquisita dai consiglieri attraverso testimonianze dei presenti. Non a caso il primo interrogativo è volto a chiarire se effettivamente il vice sindaco ha fatto tale affermazione. In caso affermativo i consiglieri di minoranza chiedono al sindaco Giada Gervasi se la stessa affermazione sia da ritenersi erronea o al contrario corrispondente al reato stato degli impianti sportivi di Sabaudia.
“Qualora lo stato degli impianti sportivi fosse quello rappresentato dall’assessore allo Sport – scrivono poi i consiglieri di Forza Italia nell’interrogazione – si chiede quali sono le effettive criticità che ciascun impianto presenta, se le stesse siano determinanti ai fini dell’agibilità o dell’inagibilità degli impianti sportivi e quali siano le iniziative che l’Amministrazione comunale ha messo in atto ovvero intenda promuovere. Si chiede inoltre di sapere se tra gli impianti sportivi, siano considerate anche le palestre scolastiche. Si chiede infine, indipendentemente dalle risposte di cui ai punti che precedono, di sapere per ciascun impianto sportivo, ivi comprese le palestre scolastiche, se gli stessi siano dotati di certificazioni di agibilità o altre certificazioni, che consentano l’utilizzo in sicurezza degli stessi da parte dei concittadini (alcuni dei quali, preoccupati, si sono rivolti agli scriventi), sotto gli aspetti previsti dalle normative vigenti (es.: statico, elettrico, antincendio, sanitario, ecc.)”.
Ai quesiti posti nell’interrogazione il gruppo di minoranza chiede risposta in Consiglio comunale e per l’ultima parte una dichiarazione scritta.