Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia ed ex sindaco di Sabaudia, Maurizio Lucci, è intervenuto a ridosso dell’inizio della prossima stagione balneare e in merito alle recenti sentenze del Tar riguardo gli accessi alle spiagge di demanio pubblico. Questo il comunicato:
“Domani è la data in cui sul lungomare di Sabaudia si inizierà a pagare il parcheggio per i prossimi sei mesi come da contratto ma in vista della stagione turistica la situazione presenta sempre più criticità .
Dal lato verso la Bufalara insistono ancora i lavori in corso per ripristinare la carreggiata dopo 5 mesi di strada ininterrotta e con la revoca a diversi chioschi e con le relative attività presenti soprattutto in quel lato nord del lungomare sabaudiano si rischia di presentarsi ai turisti con lunghi tratti di spiaggia privi di quei servizi che tali convenzioni garantivano tra cui quello fondamentale del salvataggio.
Sul lato sud, verso il Promontorio, del Circeo si ripropone l’annosa oggi ancor più amplificata la problematica di un’assenza strutturale di varchi per l’accesso al demanio marittimo in quanto nei giorni scorsi sono state depositate le sentenze del TAR che decretano la bocciatura della misura dell’Ordinanza come provvedimento amministrativo per garantire questo diritto. In misura netta ed inequivocabile nella sentenza relativa alla proprietà Mimun e di altri undici ricorrenti, più interlocutoria nel merito per quella relativa al Varco Moravia.
Ricordo brevemente che l’estate scorsa il neo Sindaco Mosca attraverso un’Ordinanza, anche su sollecitazione di una mobilitazione civica che aveva dato rilevanza mediatica alla questione specifica, ha ordinato l’apertura del varco Moravia chiuso dalla nuova proprietà ma su cui esiste un diritto di servitù concesso da sempre.
Il Tar, pur se nelle premesse ha rilevato la legittimità di quel provvedimento in quanto sussisteva in quel momento preciso un’urgenza contingente, nel caso della discesa Moravia, nel dispositivo della sentenza ha espresso chiaramente e in modo univoco come obbligo perentorio la necessità di adottare procedure ordinarie per garantire questo diritto di accesso.
Come Consigliere Comunale di Fd’I ed ex Sindaco avevo fin da subito sollevato perplessità e dubbi sulla misura dell’Ordinanza come metodo per normare il diritto di accesso e politicamente ho contestato l’approccio muscolare del Sindaco Mosca per dirimere questioni amministrative che in quanto tali vanno risolte attraverso procedure di mediazione per perseguire in modo più efficace possibile l’interesse comune e collettivo e ricordo ma, non solo, è agli atti la replica supponente del Sindaco.
I dispositivi di queste sentenze amministrative pubblicate nei giorni scorsi di fatto complicano dal punto di vista amministrativo l’annosa questione generando conflitti con chi si sente leso di un proprio interesse legittimo e cioè, nella fattispecie, della privacy nella propria proprietà. E con il pronunciamento di queste sentenze esiste il rischio concreto che si aprano futuri contenziosi che bloccheranno il raggiungimento del diritto di accesso. I tempi stringono, la stagione è alle porte e aver confidato che il braccio di ferro imposto con un’Ordinanza, che è strumento amministrativo, contingente, d’urgenza e a tempo determinato, avrebbe visto l’Amministrazione vincere sul privato è stata una scelta fallimentare che purtroppo nel Comune di Sabaudia si sta replicando con eccessiva frequenza evinta dalle frequenti costituzioni in giudizio per resistere ai ricorsi amministrativi di chi vede leso un proprio interesse legittimo”.