Rotary e Microcredito: una esperienza di Servizio

Economia e imprese

Rubrica settimanale 

di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Ivan Simeone

Da diversi anni affrontiamo professionalmente tematiche legate al mondo del microcredito, tra il sostegno ai giovani che vogliono aprire una propria attività, accompagnamento al credito per le micro-imprese, sempre immersi nelle dinamiche proprie della redazione di Business Plan e dei piani finanziari aziendali, con tutti i relativi bilanci previsione pluriennali…un turn over di aspetti da districare, numeri da disporre in fila e sogni da “mettere a terra” con molta concretezza.  

In tutto questo il microcredito è uno strumento più che valido per dare risposte concrete, a chi vuole aprire una nuova attività ma non ha le sufficienti garanzie per il tradizionale sistema bancario. Microcredito sinonimo di “inclusione sociale” ma che deve essere ben strutturato e proposto e supportato nella dovuta maniera.

Il “mondo Rotary” da sempre lo ha fatto proprio e diverse sono le esperienze sia locali che internazionali, adoperandosi a supportare coloro avevano l’esigenza di aprire una loro attività commerciale e/o produttiva, start up o interventi nei Paesi in via di sviluppo per la realizzazione di scuole di economia domestica o realizzazione di pozzi, solo per fare alcuni esempi.

Il Rotary Club Latina (Distretto 2080), negli scorsi anni, ha affrontato più volte la tematica anche in ottica di un progetto distrettuale. Oggi nel mondo rotariano vi sono diverse esperienze e progetti orientati al microcredito, in particolare nelle regioni del centro-nord Italia. 

Alcune realtà hanno dato vita ha vere raccolte fondi che hanno poi generato Fondi di Garanzia per Istituti finanziari locali, con cui poi operare a sostegno di micro-progetti imprenditoriali del territorio, spesso anche in collegamento con Associazioni di categoria datoriali. È l’esempio del Rotary Club di Torino.

La “rete” è la modalità vincente, mettendo in relazione i Club Rotary, Istituti di credito locali e Associazioni di categoria in un unico ed organico progetto di service. 

Rammentiamo le attività del Distretto Rotary 2031 (province del Piemonte e Valle d’Aosta) che in passato ha dato vita ad un vero progetto che ha visto il coinvolgimento di numerosi Club e professionisti, il Distretto Rotary 2050 che rappresenta le province della Lombardia a sud di Milano, tra cui Brescia, cremona e Mantova, con il progetto “Accademy 2050”, o iniziative di singoli Club rotariani.

In tutte queste importanti esperienze, vi è l’azione diretta di molti rotariani che mettono a disposizione, disinteressatamente, la loro professionalità senza scadere nell’autoreferenzialità, operando in quella che per il rotariano è l‘Azione professionale che richiede ad ognuno di operare con integrità e di mettere a disposizione le sue competenze per progetti ed attività di servizio.

A livello internazionale il Rotary guarda al modello del “microcredito” come uno strumento privilegiato di intervento, per sostenere e sviluppare le economie dei Paesi in difficoltà, anche tramite la “Rotary Foundation”, strumento operativo internazionale, che opera con numerosi progetti mirati e relative sovvenzioni, alla risoluzione di concreti problemi ed emergenze sociali.

Una delle iniziative internazionali del Rotary, è la costituzione del “Gruppo di Azione Rotariana” per il microcredito e lo Sviluppo Comunitario, che ha come obiettivo quello di supportare Club e Distretti rotariani in iniziative e progetti di microcredito: il “Rotarian Action Group for Microfinance and Community Development”– https://www.ragced.org/

Il microcredito, è bene rammentarlo, rientra nel mondo della “finanza etica” che –a dir il vero- è un tantino affollata, andando da esperienze come l’importante “Economia di Comunione” (di cui in un prossimo articolo parleremo) agli investimenti etici. In particolare quando parliamo di microcredito guardiamo alla “microfinanza” con tutte le sue sfaccettature. 

Spesso il termine viene utilizzato in maniera impropria come sinonimo di “piccoli prestiti” ma è ben altro ed è sempre supportato dall’azione di un Tutor ufficiale. 

Rammentiamo che i “Tutor di microcredito” sono quelle figure professionali iscritte, dopo un apposito corso e superato un esame, nell’Elenco nazionale obbligatorio degli operatori in servizi non finanziari ausiliari di assistenza e monitoraggio, ai sensi della vigente normativa. Bisogna anche evidenziare che spesso ci si imbatte in figure apparentemente similari ma non “certificate”. Attenzione che l’improvvisazione è molto rischiosa.

In Italia la normativa è regolamentata da apposite e precise norme e tutto è vigilato dall’ Ente nazionale del Microcredito, Ente pubblico non economico. Riferimento è l’art. 111 (e seguenti) del TUB, il testo Unico Bancario, con tutte gli aggiornamenti del caso, come l’ultima disposizione sancita nel Decreto 211/2023 del ministero dell’Economia e delle Finanze. Nei prossimi articoli andremo a focalizzare l’attenzione alla nuova normativa ed alla differenza tra microcredito d’impresa, sociale e rurale.

Vorrei concludere questo intervento con le parole del prof. Leonardo Becchetti dell’Università di Tor Vergata di Roma, docente di economia politica ed uno dei massimi studiosi di microfinanza e di economia civile, che ha definito il microcredito come “meccanismo di finanza socialmente orientata con caratteristiche di mutualismo e di solidarietà”.