Roma avrà la sua discarica. Questa la decisione prevista e contenuta nel nuovo piano dei rifiuti della regione Lazio approvato oggi dalla giunta guidata dal presidente Zingaretti.
L’emergenza costante in cui versa la Capitale e le ricadute negative che questa comporta per i Comuni del Lazio, costretti a soccorrere le carenze di Roma, deve trovare fine.
“Roma ha un problema sugli impianti di smaltimento – ha detto l’assessore regionale ai rifiuti, Massimiliano Valeriani – che non bisogna mai più raccontare come la vecchia discarica di Malagrotta. Zero rifiuti non esiste e la necessità di un’impiantistica di smaltimento è ineliminabile”.
Gli obiettivi che si intendono raggiungere sono: lo sviluppo dell’economia circolare, il riequilibrio territoriale del fabbisogno impiantistico in ogni Ato (Ambito territoriale ottimale) provinciale, l’introduzione del sub-ambito di Roma Capitale, l’innovativo presidio industriale di Colleferro e la raccolta differenziata al 70% nel Lazio entro il 2025 e investimenti regionali per sostenere Comuni e aziende pubbliche nella realizzazione di impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.
Al via ora i tempi previsti della legge per la pubblicazione del piano: 60 giorni per le osservazioni e altri 30 giorni per le controdeduzioni, per poi approdare all’esame definitivo della commissione e del consiglio regionale. La discussione alla Pisana si dovrebbe aprire in settembre.
“È necessario un sito di conferimento dei materiali trattati dagli impianti di trattamento, altrimenti è evidente che scattano i comitati dei cittadini se il tema è dove va la discarica della mondezza, con i gabbiani sopra, che sprigiona puzza – ha spiegato Zingaretti – mentre cucino i rigatoni con la pajata. La novità del piano è che possiamo dire con certezza che in questa regione non ci saranno mai più discariche di rifiuti tal quale, ma siti di conferimento di materiali inerti derivanti da un’impiantistica che deve essere rinnovata e ampliata”.