Codici contesta l’aumento tariffario del servizio di trasporto pubblico locale, entrato in vigore a Latina dal primo gennaio scorso.
Il Centro per i diritti del cittadino, il cui responsabile provinciale è Antonio Bottoni, afferma che il maggior numero dei biglietti venduti da Csc Mobilità rispetto al passato non è attribuibile ad un maggior numero di persone salite a bordo degli autobus ma “alla condivisibile maggior attenzione a contrastare il fenomeno degli abusivi, cioè di coloro che usufruivano del servizio di trasporto senza pagare il biglietto”.
Ed è per questo che, secondo Codici, “il maggior introito ricavato dalla vendita dei ticket, rende ancor più incomprensibile l’aumento del 50% del biglietto di corsa ordinaria, persino superando percentualmente di molto il costo del trasporto pubblico di Roma, dove, a fronte del prezzo di 1 euro e 50 centesimi, si può viaggiare per 90 minuti su più mezzi, compresa una corsa in metropolitana”.
“Nonostante tutto, da quanto si apprende, i componenti della Commissione Trasporti – attacca Bottoni – hanno dato il loro benestare ad un aumento, giustificato con l’efficientamento di un servizio iniziato solamente poco più di un anno e mezzo fa e prima ancora che la maggior efficienza sia stata resa percepibile agli utenti. Quindi si consente che si faccia impresa grazie ai soldi dei cittadini e non con l’impiego di quelli dell’imprenditore”.
Infine, Codici evidenzia che, “a distanza di poco tempo dalla sottoscrizione del Protocollo d’intesa con il Comune, finalizzato alla verifica dei servizi affidati a soggetti esterni al Comune ed al monitoraggio della loro qualità, il Comune già inizia a violare gli impegni appena assunti con le Associazioni di tutela dei consumatori, non coinvolgendole in questo tipo di scelte, come prevede molto chiaramente la L. 244/2007, proprio oggetto di tale Protocollo”.
“Tuttavia, ciò non ci sorprende affatto, perché ne avevamo già sentore”, commenta Bottoni.
Codici auspica che “l’Ente concedente voglia riesaminare la sua posizione, prendendo almeno per una volta le difese dei propri cittadini amministrati”.
Più in generale, per quanto riguarda il servizio di Tpl attualmente erogato nel capoluogo pontino, Codici afferma che “non ha apportato significativi benefici agli utenti rispetto alla gestione precedente e che, invece, in base alle aspettative doveva comportare una vera e propria rivoluzione nel servizio”.
“Sono sotto gli occhi di tutti, invece, i disagi provocati da corse che rendono ugualmente lungo come prima il tempo del percorso tra Latina e la Stazione Ferroviaria e viceversa – afferma l’associazione a tutela dei cittadini -, tanto da costringere ancora numerosissimi cittadini a servirsi della propria autovettura per recarsi allo Scalo ferroviario e per far ritorno alle proprie abitazioni come testimoniano chiaramente le innumerevoli automobili che occupano tutti i parcheggi posti nelle prossimità della Stazione”.