Ore frenetiche a Latina e in provincia per il blocco del conferimento di rifiuti presso la sede della Rida Ambiente di Aprilia che per ora ha comportato nel capoluogo la sospensione immediata del servizio di raccolta dell’indifferenziato da parte della Latina Ambiente. Si cerca una soluzione che potrebbe arrivare anche con un’ordinanza del presidente della Regione Lazio a beneficio dei Comuni coinvolti.
Oggi, venerdì, era previsto nei borghi di Latina, dove il servizio è organizzato con il porta a porta, il ritiro dei sacchetti dell’indifferenziato – depositati ieri sera dagli utenti – che invece sono rimasti a terra. In città, dove la spazzatura non differenziata finisce nei cassonetti verdi, per ora nessun disagio. Domani, giornata di ritiro dell’indifferenziato a Pontinia. Lunedì la prova del nove ad Aprilia. L’amministrazione del sindaco Antonio Terra è in attesa di notizie, diversamente sarà costretto a comunicare la sospensione del servizio. Stessa situazione per gli altri primi cittadini della provincia pontina.
Intanto, cerchiamo di ricostruire cosa è successo. Ieri, 15 giugno 2017, la Rida Ambiente ha ricevuto una diffida dalla Regione Lazio a non trattare determinati rifiuti. Di tutta risposta Fabio Altissimi, amministratore unico della Rida Ambiente, ha preso carta e penna contestando punto per punto le prescrizioni imposte ritenendole illegittime. La stessa nota indirizzata alla Regione è stata inviata all’Arpa Lazio, alle Prefetture di Latina e Roma, alle Procure di Latina e Roma, al Comando Carabinieri del Noe e ai Comuni interessati. Altissimi scrive che la diffida della Regione Lazio richiama “l’asserita inosservanza di un parametro (Irdp), ad oggi del tutto inapplicabile, come chiarito a seguito di apposita interrogazione parlamentare (atto Camera VIII commissione 30 marzio 2017) dal Ministro dell’Ambiente con propria circolare 21 aprile 2017, numero 5672”. Per Rida Ambiente anche la diffida ad utilizzare i rifiuti Cer 200108 è “del tutto incomprensibile alla luce delle prescrizioni autorizzatorie e di quelle del vigente Piano regionale dei rifiuti che anzi promuove il trattamento degli impianti come quello della scrivente…” . La nota di Altissimi prosegue con altre spigolature fino a comunicare, vista l’”inapplicabilità” delle richieste, motivate da eventuali “rischi per la salute della salute e l’igiene pubblica”, in attesa di una pronuncia del giudice competente, la sospensione delle attività di trattamento fino a nuovo avviso. Una lettera di fuoco con la quale il patron della Rida si mette a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuali altri chiarimenti.
A seguito dell’iniziativa di chiudere l’impianto di Aprilia, la Regione Lazio ha inviato una nuova diffida alla Rida per la riapertura del sito entro tre ore che al momento sono passate da almeno altrettante senza avere riscontro. Da alcuni sindaci della provincia di Latina si apprende invece che il presidente della Regione Lazio starebbe per emettere un’ordinanza utile alla soluzione del caso.