La questione rifiuti in provincia di Latina è entrata nella direzione provinciale del Partito democratico che ha posto una serie di paletti, a cominciare dalla discarica di Borgo Montello.
Il sito deve rimanere chiuso. Questa l’indicazione ferma del Pd. “Unica attività possibile e necessaria deve essere la bonifica”, spiega il segretario provinciale dem Claudio Moscardelli. Il punto messo a fuoco dal Pd non è secondario visto che il prossimo 22 gennaio avrà luogo in Regione la conferenza dei servizi decisoria sul progetto di Ecoambiente che chiede “la riapertura”, per la precisione la possibilità di abbancare ulteriori 38mila metri cubi di rifiuti nel sito di via Monfalcone.
“A dicembre – ricorda Moscardelli – la Regione ha già espresso un’indirizzo negativo. Il Pd vigilerà perché non ci siano colpi di mano in danno del territorio con tentativi di riapertura anche temporanea”. Il Pd ha espresso unanimemente la propria posizione e ha deciso di chiedere un’incontro in Regione con una propria delegazione composta dal segretario provinciale, dal Presidente della Provincia e dai consiglieri regionali. Martedì è fissato un incontro con il vicepresidente della Regione Daniele Leodori. “È stato chiesto – aggiunge Moscardelli – un incontro anche all’assessore regionale competente Massimiliano Valeriani”.
Ma la provincia di Latina ha bisogno di una discarica di servizio. “Il Pd è per fare scelte senza demandarle alla Regione che altrimenti sarebbe costretta a fare. Peraltro c’è anche una sentenza del Tar che impone alla Regione di indicare il sito entro giugno”, afferma Moscardelli relazionando sulla riunione della direzione provinciale dem che si è tenuta ieri sera alla presenza del presidente della Provincia Carlo Medici e dei consiglieri regionali Enrico Forte e Salvatore La Penna e di sindaci ed amministratori del Pd.
Per discarica di servizio si intende un sito di stoccaggio della frazione secca dei rifiuti non più riciclabili dopo il trattamento presso gli impianti di Tmb (Trattamento Meccanico Biologioco). “In sostanza i rifiuti che si producono a casa – precisa il segretario dem -, eliminata la parte che viene differenziata e l’umido, vengono conferiti agli impianti Tmb che separano ulteriormente il rifiuto e producono combustibile per termovalorizzatori. La parte secca che residua e non è più riciclabile deve essere stoccata. Occorre dunque individuare un sito in zona industriale e il Pd con il Presidente Medici si confronterà in assemblea dei sindaci per una soluzione condivisa. Si tratta di sito assolutamente privo di ricadute in termini di emissioni o di inquinamento”.
Altro argomento affrontato è quello relativo alla frazione organica. “Occorre un impianto moderno con tecnologia anaerobica per trattare l’umido – afferma Moscardelli -. Si tratta di impianti di ultima generazioni privi di emissioni e in grado di assicurare un trattamento dell’umido senza causare problemi al territorio. Il Pd è per un’iniziativa a carattere pubblico, ossia i comuni che attraverso un Consorzio realizzino e gestiscano l’impianto. La chiusura del ciclo dei rifiuti con questa impiantistica sarebbe completo per la provincia di Latina. Occorre che ciascun Ato (ambito territoriale ottimale) sia dotato dell’impiantistica necessaria senza appoggiarsi agli altri ambiti così come ha fatto e continua a fare Roma. La fase di ulteriore chiusura per i termovalorizzatori avviene su base regionale. La nostra provincia infatti da sola non produce rifiuti sufficienti per sostenere un termovalorizzatore che per funzionare avrebbe bisogno di importare rifiuti da fuori provincia. Per questo il fabbisogno è calcolato su base regionale”.
Dunque, nell’immediato futuro non resta che attendere la data del 22 gennaio per quanto riguarda la discarica di Borgo Montello e la successiva conferenza dei servizi per decidere le location in cui realizzare un sito di stoccaggio per i rifiuti secchi e un impianto anaerobico pubblico per l’umido.