Pubblicata oggi all’albo pretorio del Comune di Latina la determina dirigenziale del dottor Sergio Cappucci, responsabile del Servizio Ambiente, di approvazione dello schema di contratto per il conferimento dei rifiuti indifferenziati nell’anno in corso, dal primo gennaio al 31 dicembre, presso l’impianto Rida Ambiente di Aprilia. L’impegno di spesa è di 6.237.000 euro, Iva inclusa, relativo alla stima di conferire 40mila tonnellate di rifiuti indifferenziati (codice CER 20.03.01) prodotti nel territorio comunale. Il corrispettivo del servizio è fissato in 131,25 euro a tonnellata, 155,93 euro Iva inclusa.
Dunque, il quantitativo stimato di rifiuti indifferenziati destinato all’impianto di via Valcamonica è pari a quello che la stessa Rida Ambiente ha concordato con l’Ama di Roma per il 2018. Gettando acqua sulle polemiche di queste ore per l’arrivo in provincia di Latina dei rifiuti della capitale, l’amministratore unico della società operativa ad Aprilia, Fabio Altissimi, ha fatto sapere che l’accordo con Ama per il 2018 riguarda carichi di rifiuti nettamente inferiori rispetto al passato, 75mila nel 2017 e 110mila nel 2018. Quasi una “disgrazia” per l’imprenditore; altro che business dell’Aprilia pattumiera di Roma! In sottrazione anche il quantitativo da trattare proveniente dal capoluogo della provincia di Latina.
Nella determina di Cappucci non è indicato il quantitativo conferito presso la Rida Ambiente nel 2017, ma da un altro atto dello stesso servizio Ambiente relativo ad un’integrazione dell’impegno di spesa si apprende che la somma pattuita di 7.328.475 euro, a carico del Comune, non è risultata sufficiente a sostenere il servizio dell’intero anno e che pertanto sono stati aggiunti ulteriori 677mila euro, a copertura del maggior conferimento effettuato fino al 30 novembre 2017. E manca ancora dicembre. Chiaro quindi che la previsione di spesa del 2018, stabilita in 6.237.000 euro, è inferiore al costo sostenuto nel 2017 per la frazione indifferenziata. Il dato conferma la politica del “porta a porta” che l’amministrazione di Lbc intende perseguire con la neonata azienda speciale Abc che punta ad arrivare il prima possibile ad una percentuale del 40%, partendo dal minimo storico attuale registrato al passaggio di consegne dalla fallita Latina Ambiente. Meno rifiuti, quindi, nell’impianto di Altissimi. Ma si tratta di una mera previsione. Il 2017 si è chiuso con un incremento di indifferenziata fuori dai pronostici.
Il presidente dell’Abc, Demetrio De Stefano, in questi giorni sta facendo i conti con un servizio organizzato alla vecchia maniera, con cassonetti rotti e insufficienti, mezzi quasi da rottamare e una partenza con 50 unità lavorative in meno, gli interinali che effettuavano il riassetto, la pulizia attorno ai cassonetti. “Occorrono almeno quattro mesi – ha detto questa sera al termine di una serie di riunioni – perché il nuovo servizio sia operativo”. E se non parte la differenziata spinta sarà difficile sperare nella diminuzione dei costi per la discarica. Il cane che si morde la coda. De Stefano è cauto sulle previsioni, ma si dice certo di poter raggiungere con l’avvio del nuovo servizio di Abc il 40%.