Rifiuti in discarica, si rimescolano le carte. La Regione Lazio ha recentemente evitato il commissariamento “minacciato” dal Tar attraverso una determina del direttore Politiche ambientali e gestione dei Rifiuti, Flaminia Tosini, individuando nelle discariche di Civitavecchia (Fosso Crepacuore) e Colleferro (Collefagiolara) la risposta alle due sentenze del Tar che due anni fa aveva condannato l’ente a definire una rete integrata e adeguata di impianti, tra cui discariche per lo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi. La determina di inizio giugno stabiliva che dal primo luglio nella discarica di Fosso Crepacuore, a Civitavecchia, potessero essere conferiti rifiuti per una capacità residua disponibile di circa 160.000 tonnellate nei lotti 2 e 3, mentre rinviava a novembre la possibilità di utilizzazione della discarica di Collefagiolara a Colleferro, per 600.000 cm, in attesa dello spostamento degli elettrodotti. Una soluzione tampone per la Rida Ambiente, l’azienda proprietaria del Tmb di Aprilia, che aveva avviato l’iter giudiziario contro la Regione, contestando il fatto di non vedersi indicata dall’ente una discarica nella quale potere conferire gli scarti del trattamento del suo impianto. Una soluzione tampone, perché la Rida Ambiente spera in un sito più vicino ad Aprilia e comunque nell’ambito provinciale, ma pur sempre una soluzione. Oggi la doccia fredda.
L’imprenditore Fabio Altissimi, amministratore della Rida Ambiente, ha appreso a mezzo stampa che l’assessore regionale Massimiliano Valeriani, a seguito di un vertice tra amministratori locali che si è svolto a Tolfa, ha annunciato l’adozione di un provvedimento, approvato ieri mattina dal Dipartimento da lui guidato, che prevede un forte abbattimento del quantitativo autorizzato dei rifiuti per il sito di Fosso Crepacuore di Civitavecchia rispetto alla precedente determina regionale: da 160mila tonnellate a un massimo di 18mila tonnellate in quattro mesi. Praticamente una beffa per l’imprenditore di Aprilia: la Regione dopo anni di inadempimento ai pronunciamenti del Tar, ha evitato il commissariamento individuando due siti, di cui uno al momento inutilizzabile, ma a poche settimane dalla determina che dava una boccata d’ossigeno si preannuncia una drastica riduzione del quantitativo autorizzato. Dunque, ancora una volta penalizzata la Rida Ambiente, con una capacità di trattamento dei rifiuti pari a 150mila tonnellate annue che non può effettuare perché sprovvista di una discarica di servizio.
L’assessore regionale, a margine della riunione degli amministratori locali, avrebbe ipotizzato anche la realizzazione di un Tmb di proprietà interamente pubblica nella zona di Civitavecchia con l’impiego di tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti che prevede il compostaggio e il riciclo. L’obiettivo della Regione è quello di ridurre il fabbisogno di discariche nel Lazio, ma la drastica contrazione preannunciata del quantitativo dei rifiuti autorizzato, in adempimento all’ultima disposizione del Tar, non risolve l’emergenza attuale. Se confermato, il passaggio da 160mila tonnellate a 18mila tonnellate “strappa” la sentenza del 22 aprile scorso.