Tre società, operanti nei settori del trattamento dei rifiuti, del commercio di materiali ferrosi e immobiliare, 22 fabbricati e 10 terreni, 1 veicolo e 34 rapporti finanziari, per un valore complessivamente stimato di circa 10 milioni di euro. E’ questa il lungo elenco dei sequestri effettuati dalla Divisione Anticrimine della Polizia di Stato di Roma ad una famiglia di imprenditori che operava nel settore dei rifiuti. Sequestri anche nella provincia di Latina .
Famiglia già coinvolta, nel 2017, nell’operazione denominata “Dark side”, condotta dalla Polizia di Stato con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che portò alla luce l’esistenza di un sodalizio criminale dedito all’illecito smaltimento di rifiuti, anche tossici, generando elevatissimi profitti illeciti.
Tra i conferitori fu individuata anche un’impresa riconducibile proprio alla famiglia, i quali, sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Roma per traffico illecito di rifiuti, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, realizzazione o gestione di discarica non autorizzata e inquinamento ambientale.
Successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di raccogliere ulteriori e gravi elementi indiziari a carico dei proposti in ordine ai reati, anche risalenti, commessi nella gestione delle società di famiglia, quali intestazione fittizia di beni, autoriciclaggio, appropriazione indebita ed emissione di fatturazioni per operazioni inesistenti.
Inoltre, dalle odierne indagini patrimoniali svolte, che hanno riguardato l’arco temporale di circa un trentennio, è emerso che i proposti, a fronte di una marcata sproporzione tra la complessiva situazione reddituale “dichiarata” dal nucleo familiare e il patrimonio direttamente o indirettamente allo stesso riconducibile, utilizzavano gli schermi societari per effettuare importanti acquisizioni immobiliari finanziate attraverso gli introiti derivanti dai predetti traffici illeciti ovvero mediante la sistematica distrazione di fondi societari.