Due poltrone libere da assessore aprono nuovi scenari nel governo della Regione Lazio, per un potenziale laboratorio giallo-rosso anche al livello amministrativo.
Gli assessori Lorenza Bonaccorsi e Gianpaolo Manzella, nominati sottosegretari del Governo Conte bis, lasciano due spazi vuoti nell’esecutivo di Nicola Zingaretti.
Dipendesse solo dal cuore dem del presidente, la soluzione sarebbe rapida ed immediata. Il fatto è che Zingaretti, sempre alle prese con una maggioranza risicata in Consiglio regionale, non può non prendere in considerazione l’ipotesi di un rimpasto con i cinque-stelle tanto più che oggi un discorso del genere è sdoganato dal contesto politico nazionale di cui lui stesso si è reso protagonista in qualità di segretario del Partito democratico.
Uno o due cinquestelle nella giunta Zingaretti? Possibile ma forse più imbarazzante dell’accordo per il Conte bis. Per il presidente sarebbe come capitolare ai piedi della sindaca di Roma, Virginia Raggi, la grillina con la quale si è sempre scontrato. O forse no. Potrebbe essere la sua rivincita, se solo facesse entrare in giunta – citiamo ad esempio – la cinquestelle Roberta Lombardi sempre critica con la prima cittadina di Roma Capitale. Ma il punto è anche un altro.
Con i cambi repentini dell’ultima stagione politica quanto conviene al Partito democratico e al Movimento cinque stelle legarsi anche nei governi del territorio? Farlo ora significa legarsi anche in vista di prossime elezioni? Forse al Pd e al M5s serve ancora un po’ di tempo per digerire l’innesto e valutare attentamente il livello di gradimento del proprio elettorato.