Era in programma da diverse settimane, ma si è svolto proprio ieri, nel giorno dell’ennesima tragedia familiare, un incontro organizzato dal Centro Donna Lilith con le candidate alla regione Lazio, per discutere di politiche da mettere in atto contro la violenza sulle donne.
Un tema caro alla dottoressa Matilde Celentano che si è sempre spesa per la tutela e i diritti di genere, come medico con uno sportello dedicato presso l’Ordine dei Medici, e facendo anche parte della Consulta Pari Opportunità del Comune di Latina.
Nel corso del dibattito Matilde Celentano, candidata per Fratelli d’Italia, ha sottolineato come la violenza di genere sia un problema che non ha target: può toccare tutti, ad ogni fascia d’età e ad ogni sfera sociale di appartenenza.
Celentano ha poi parlato dei diversi tipi di violenza: quella domestica, ma anche quella economica, psicologica e delle conseguenze fisiche che ne conseguono.
“Bisogna innanzitutto lavorare sulla prevenzione – ha affermato Matilde Celentano – a livello regionale, ad esempio, ci sono fondi per investire sui territori per prevenire questo preoccupante e dilagante fenomeno. Bisogna potenziare gli sportelli anti violenza e le case alloggio – ha aggiunto Celentano -. Il mio impegno, da subito, se eletta alla Regione sarà quello di trovare fondi per seguire le linee guida nazionali all’interno degli ospedali del Lazio e intercettare fondi da destinare al sostentamento economico e lavorativo delle donne vittime di violenza perché, purtroppo in molti casi, le donne non denunciano i loro compagni proprio perché impossibilitate al sostentamento economico personale e dei loro figli. Inoltre – ha aggiunto Matilde Celentano – devono essere organizzate campagne di sensibilizzazione all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, per educare le nuove generazioni sull’importanza del rispetto tra i diversi sessi. Inoltre, a livello nazionale – ha concluso la candidata di Fratelli d’Italia – bisogna pensare ad istituire fondi per le vittime di violenza, per assicurargli un futuro economico e per un loro reinserimento nel mondo del lavoro, e un fondo per i figli vittime di violenza che sono orfani di Stato!”.
La dottoressa Celentano ha poi parlato della necessità di creare una rete sanitaria strettamente connessa con gli altri servizi chiamati alla presa in carico delle vittime di violenza, e con le associazioni di volontariato e della possibilità di esenzione dal ticket sanitario per le prestazioni conseguenti ad atti di violenza sessuale e domestica.
Matilde Celentano ha poi anche ricordato che, dallo scorso mese di gennaio, sono entrate in vigore nuove linee guida per aiutare le donne vittima di violenza fin dal loro primo arrivo al pronto soccorso e queste devono essere assolutamente applicate anche negli ospedali del Lazio, ovvero:
- se la donna denuncia di avere subito violenza (o se solo si hanno sospetti) il personale deve attribuirle il codice giallo per ridurre l’attesa ed evitare ripensamenti. La donna deve essere accompagnata in un’area riservata (cosa attualmente impossibile, ad esempio, al Goretti dove si fa fatica anche a dividere i malati secondo il sesso con una promiscuità impossibile da accettare per un paese civile)
- gli accompagnatori vanno fatti entrare solo su richieste della donna, mentre i figli minori devono poterle rimanere accanto
- il medico deve documentare nel referto i segni di violenza e lo stato emotivo della donna per un valido supporto ad una eventuale denuncia
- i sanitari hanno l’obbligo di mettere al corrente la donna che può rivolgersi immediatamente ad una casa protetta, per essere tutelata insieme ai suoi figli, in caso di rischio per la sua salute
- la donna può anche decidere di chiedere di restare in ospedale fino a 72 ore e quindi i nosocomi devono essere strutturati anche in casi come questo