“Posso anche perdere, ma se dovesse accadere avverrà a testa alta perché alla base della mia candidatura ci sono degli obiettivi che puntano ai temi acqua pubblica e gestione dei rifiuti in ambito provinciale con tre sub ambiti. Ho molto rispetto per i miei competitor, Giada Gervasi e Carlo Medici, ai quali va la mia stima personale, ma ho scelto di candidarmi perché temo che gli obiettivi che ho posto alla base di questa sfida possano essere messi a rischio da alleanze strette nelle ultime ore”. Lo ha dichiarato Damiano Coletta, sindaco di Latina, oggi durante la conferenza stampa che si è tenuta dopo il deposito delle firme per la sua candidatura alla presidenza della Provincia di Latina. Settantacinque in tutto le sottoscrizioni, tra cui anche quella della sindaca dem di Roccagorga Carla Amici nonostante la candidatura del suo compagno di partito Carlo Medici, sindaco di Pontinia. Una partita a tre nella quale ognuno per la sua strada cercherà di trovare consensi in questa o quell’altra amministrazione comunale, in questo o quell’altro partito, tra intenzioni dichiarate e non. E lo farà anche il sindaco “civico” Coletta, “perché qui si devono prendere i voti e c’è poco da fare”.
Coletta ha detto di aver valutato i pro e i contro di questa candidatura e di aver deciso alla fine, supportato dal movimento Latina Bene Comune, di scendere in campo per “salvare” acqua e rifiuti, sui quali in questi due anni ha speso molte energie. “Ho ricevuto diverse telefonate di sindaci di questa provincia che mi hanno sollecitato la candidatura, riconoscendomi il ruolo equilibrato che ho assunto in diversi ambiti e di aver favorito deliberazioni sull’acqua pubblica e sui rifiuti (e sui rifiuti la scelta di questa amministrazione è palese, siamo andati nella direzione della gestione pubblica e in pochi mesi siamo passati da una differenziata del 18% a una differenziata del 29%) che sono state approvate all’unanimità. Ritengo di poter essere il presidente di tutti i Comuni, sono il sindaco del capoluogo ma non ho una visione concentrica. La candidatura del sindaco capoluogo è un’opportunità per tutti i comuni, grandi e piccoli”.
Il sindaco di Latina pensa ad una Provincia che sappia fare rete attorno alle competenze dell’Ente: viabilità, mobilità, ambiente, edilizia scolastica, il problema della crisi idrica del Sud Pontino, la sanità che sebbene di competenza regionale la Provincia può svolgere un ruolo di mediazione.
Rispetto alla candidatura di Gervasi, sindaco di Sabaudia, “civico” come lo è lui, ha detto di non aver condiviso il metodo: “Non mi è piaciuto l’accordo precostituito di tre amministrazioni”. Al sindaco di Latina abbiamo chiesto, visto che una parte del Partito democratico aveva dichiarato che avrebbe voluto sostenere la sua candidatura (oggi la scelta ufficiale del Pd è stata la candidatura del sindaco di Pontinia), se per un istante avesse pensato di poter appoggiare lui la corsa di Carlo Medici: “Io rispondo a Latina Bene Comune e il movimento in questo è stato molto chiaro”.
Coletta ha concluso la conferenza stampa comunicando di aver aderito all’Italia in Comune, che presto diventerà un nuovo partito: “Si tratta – ha detto – di una scelta individuale che non riguarda Latina Bene Comune e che non contrasta con il movimento civico perché all’interno di Italia in Comune sono confluite le esperienze amministrative che hanno posto al centro la gestione del bene comune”. Il sindaco ha poi aggiunto che anche altri esponenti della sua maggioranza stanno partecipando attivamente al partito Italia in Comune. Al centro della decisione di aderire ad Italia in Comune anche la questione dell’accoglienza ai migranti, “un tema scomodo lo so e contro il quale imperversa il più facile populismo”, ha chiosato Coletta.