Processo Olimpia, assolti Malvaso e Lusena: tutti gli altri a giudizio

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Il Tribunale di Latina

Sono stati rinviati tutti a giudizio i 35 indagati dell’inchiesta Olimpia. Il processo inizierà il 1 dicembre 2020 davanti al secondo collegio del tribunale di Latina.

Si è conclusa da pochi minuti l’udienza preliminare, l’ultima di una lunga serie, davanti al giudice Giorgia Castriota. Il gup ha assolto Vincenzo Malvaso, difeso dall’avvocato Renato Archidiacono, per l’associazione per delinquere perché il fatto non sussiste. Per la palazzina di via Piave, invece, per il principio “ne bis in item” (nessuno può essere giudicato due volte per lo stesso reato). Malvaso per questo è già stato condannato in primo grado. “Sono molto soddisfatto dell’esito del processo – ha dichiarato a caldo l’avvocato Archidiacono – penso che sia stata fatta giustizia”. Miliano aveva chiesto per lui una condanna a 4 anni di reclusione.

Assolta anche Elena Lusena, ex dirigente all’ufficio Patrimonio e Demanio del Comune di Latina e con un conferimento ad interim nella gestione degli impianti sportivi e della manutenzione del Palazzetto dello sport. Entrambi aveva scelto il rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo di una eventuale condanna.

Affronteranno il processo, invece tutti gli altri, tra cui l’ex deputato di Fratelli d’Italia Pasquale Maietta e l’ex sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi.

L’inchiesta del 2016 aveva coinvolto politici, funzionari del Comune di Latina e imprenditori ed era stata un vero e proprio terremoto per la città. Delle tre associazioni per delinquere ipotizzate, però, dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, il tribunale del Riesame ne ha lasciata in piedi soltanto una, quella relativa ai favori al Latina Calcio. Il presidente era all’epoca proprio Maietta.

L’accusa legata all’associazione per delinquere sull’urbanistica e quella sugli appalti non sarebbe stata supportata da prove sufficienti e comunque tali da poter prevedere per gli indagati il carcere, né gli arresti domiciliari. Il pm aveva deciso comunque di contestare anche l’associazione per delinquere legata alla gestione dell’urbanistica in città. Ora anche il giudice Castriota, almeno per la posizione di Malvaso, l’ha considerata inesistente.