Invece che farsi più chiari, gli orizzonti politici di Priverno continuano ad ingarbugliarsi sempre più. E sempre più sono le forze politiche pronte ad entrare in gioco quando alle elezioni mancano circa due mesi. Se qualcuno pensava che la frattura interna al PD facesse del centro sinistra la parte più frammentata, deve ricredersi alla luce di quanto sta succedendo dalla parte opposta. Con la discesa in campo di Siamo Priverno infatti, siamo a quattro attori per una stessa parte di elettorato. Se Priverno 3.0 (Macci), Priverno Città 2.0 (Martellucci) e Frankie Sanna erano già noti, il nuovo movimento che fa capo ad Angelo Grenga (altro personaggio storico della destra privernate), aggiunge un’incognita ulteriore dove già c’è da contare anche Agenda 2050 che, nella sua trasversalità e nel suo non aver chiarito cosa ha intenzione di fare, può contare anche su una fetta di elettorato di questa stessa parte. Grenga comunque entra in scena con idee chiare: “Dal tramonto dei partiti può nascere un progetto politico-amministrativo, con proposte concrete e credibili, animato dal riscatto della società civile”. In Siamo Priverno, ci sono ex dirigenti di partito e amministratori, imprenditori, professionisti, giovani. “In questi mesi abbiamo lavorato sottotraccia per riannodare i fili di un cammino che si è interrotto – ha spiegato Angelo Grenga – per riconsegnare a Priverno una voce libera e scevra dai diktat dei caporali di turno ma ricca e forte grazie al contributo di tanti attivisti e simpatizzanti”. L’ex presidente di Alleanza nazionale, tracciato la strada da seguire: “Stiamo incontrando i cittadini, dalle periferie al centro, e le categorie, dai commercianti agli imprenditori, passando per i giovani e non, per stilare un programma che vede al centro il bene della cosa pubblica, distanti anni luce dalle promesse irrealizzabili con le quali in questi anni si è tentato di incantare i privernati, ormai stanchi e nauseati. Al centro della nostra azione non mancherà il sociale e la sicurezza, ma crediamo fortemente che Priverno non possa non ripartire dal turismo enogastronomico e culturale con un occhio particolare alle eccellenze agroalimentari”.