Maurizio Mansutti, presidente provinciale del PD nonchè commissario designato del circolo di Priverno e Salvatore La Penna, segretario provinciale del Partito Democratico, non hanno ben accolto l’autoconvocazione di circa 100 iscritti del PD privernate. All’autoconvocazione hanno infatti risposto con una nota dai toni duri: “Abbiamo appreso, in prima battuta solo dalla stampa locale, la notizia di un’autoconvocazione per il 20 Marzo da parte di un gruppo di iscritti del PD di Priverno finalizzata alla riorganizzazione del circolo e al superamento della fase di commissariamento. Ribadiamo che, per quanto un’autoconvocazione da parte degli iscritti o di una parte di essi sia legittima, essa non può in alcun modo prevedere all’ordine del giorno l’elezione di organismi dirigenti.
Ci corre l’obbligo di ribadire, come già fatto con la comunicazione del 2 Marzo, che il circolo di Priverno è stato commissariato dalla segreteria provinciale con mandato della direzione provinciale; che non si ravvisano le condizioni politiche per procedere ad una nuova elezione degli organismi nell’imminenza dell’appuntamento elettorale; che non vi sono in questo momento organismi con potere deliberativo. Chiunque volesse procedere all’elezione di organismi illegittimi si assumerebbe la responsabilità di tali azioni, che sarebbero sottoposte al vaglio degli organismi di garanzia competenti. Le continue provocazioni non aiutano a favorire un clima di dialogo interno che possa preludere alla ricomposizione del centrosinistra, a partire dalle forze che hanno largamente vinto le elezioni nel 2013, necessaria e propedeutica ad un eventuale allargamento del perimetro politico della coalizione.
L’obiettivo primario è quello di impedire il ritorno a stagioni amministrative passate negative per la comunità e la città di Priverno. Non vi sono e non vi debbono essere veti e preclusioni nella selezione della candidatura a sindaco e nella costruzione della squadra e delle alleanze; a questo riguardo vi è un’ampia disponibilità alla discussione. Facciamo appello alla responsabilità di tutti nell’interesse esclusivo della comunità di Priverno. Sarebbe un errore politico assai grave pensare di dividere le migliori energie e risorse che la politica e il tessuto civico offrono per consumare vendette politiche tardive e regolare conti all’interno della compagine che aveva colto uno straordinario successo nel 2013.
Oggi più che mai Priverno ha bisogno che le forze e le energie migliori, anche trasversalmente, concorrano per assicurare una stagione di buon governo e ricucire le profonde fratture all’interno del suo tessuto civico, in parte originate ed alimentate dalla traumatica e prematura interruzione del percorso politico dell’ultima amministrazione. Pensare ad un progetto allargato e ad un PD inclusivo e che parli a tutta la città si può e si deve, ma partendo dall’unità della coalizione di centrosinistra. Dividere le forze progressiste e democratiche significherebbe oggi aprire le porte ad un non auspicabile ritorno al passato”.