“Celebrare il lavoro e rivendicare i diritti. Il primo maggio è stato e sarà sempre una giornata particolare, una ricorrenza che ha attraversato i secoli, pretendendo il riconoscimento della dignità di milioni lavoratrici e lavoratori. Il Primo Maggio è una festa che non passa di moda, anzi”. Lo dicono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Latina, Giuseppe Massafra, Roberto Cecere e Luigi Garullo.
“Basti pensare a come il lavoro sta cambiando pelle – aggiungono i sindacalisti – e a quanto il precariato sta segnando negativamente la vita lavorativa di migliaia di giovani e meno giovani. La realtà pontina dice che lo scorso anno soltanto il sette per cento dei contratti attivati è stato a tempo indeterminato, mentre nel 2022 rappresentavano il 16 per cento. Tornando ancora indietro nel tempo notiamo ancor di più la deriva dell’instabilità lavorativa: dal 2016 al 2022 il saldo tra rapporti stabili attivati e cessati ha fatto perdere alla nostra provincia quasi 25mila tempi indeterminati (24924)”.
“Numeri inequivocabili – proseguono Massafra, Cecere e Garullo – che si aggiungono a quelli che fotografano un altro aspetto del lavoro, la sicurezza. O meglio la mancata sicurezza nei luoghi di lavoro. Anche qui il panorama pontino è fosco. Nel primo bimestre del 2024 sono stati 531 gli infortuni sul lavoro nella nostra provincia. Numero che, dopo Roma, colloca il nostro territorio al secondo posto per insicurezza. Insicurezza poi che spesso purtroppo si colora di nero: undici le persone decedute sul lavoro in tutto il Lazio, 9 a Roma e due a Latina”. “Il Primo Maggio conserva la sua peculiarità – concludono i sindacalisti – un momento di unità e solidarietà per continuare ad affermare l’importanza del lavoro e dei diritti dei lavoratori e della loro sicurezza quotidiana in un mondo in continua evoluzione. Chiediamo lavoro sicuro e dignitoso, quindi. E lo ribadiremo in piazza del Popolo lasciando spazio alla musica di tanti giovani artisti con l’obiettivo di creare un momento di cultura, arte e riflessione”.